Milano

Teatro alla Scala, la Prima 2020.Chailly: "In onda un'avventura straordinaria"

Giulia Ghirardi

"A riveder le stelle": lo spettacolo televisivo del Teatro alla Scala di Milano che dà il via alla stagione

Teatro alla Scala, la Prima 2020: uno spettacolo che diventa un messaggio di speranza verso il futuro. "L'arte unisce. Ripartiamo quindi dalla cultura perchè in questo tempo instabile solo con l'arte si può pensare di poter tornare a riveder le stelle"

L'evento che questa sera da' il via alla stagione del Teatro alla Scala di Milano (chiusa al pubblico per le regole anti contagio) dove l'opera lascia spazio a uno spettacolo televisivo, è stata "un'avventura straordinaria, talmente complicata da realizzare per gli spazi, la quantita' di musica e alternanza che e' un unicum che mi auguro con tutto il cuore di non ripetere". Così il maestro Riccardo Chailly poco prima dell'inizio dello spettacolo 'A riveder le stelle'. E anche se l'attesa è tutta per quando si tornera' in teatro con il pubblico a fare musica, l'esperienza di queste settimane è stata importante per il maestro e i musicisti tutti. "Hanno dovuto affrontare 15 autori in 15 stili differenti. Un'orchestra con meno esperienza avrebbe faticato a realizzare" un'impresa come questa, ha osservato il direttore. Chailly ribadisce che si è trattato comunque di un'esperienza "straordinaria dal punto di vista acustico, suonare senza pubblico, con l'orchestra al centro della grande volta". Ma quando si arriva all'ultima nota e c'è il "silenzio assoluto, i palchi vuoti, c'è si' una grande emozione da un lato ma dall'altro un senso di grande mancanza".

E si cela proprio qui il senso della Prima del Teatro alla Scala 2020. Nel senso di vuoto che rimbomba nell'eccezionalità di questa serata. "A riveder le stelle" infatti, oltre ad essere un omaggio all'anniversario della morte del padre della poetica italiana, vuole essere un messaggio pieno di speranza, di fiducia verso il futuro. Una luce che sia l'inizio di una rinascita alla fine di questo lungo, drammatico anno doloroso. Perchè in questo tempo instabile solo con l'arte si può pensare di poter tornare "a riveder le stelle".

Prima della Scala 2020. L'intervento di Dominique Meyer, Sovrintendente e Direttore Artistico

Dominique Meyer, Sovrintendente e Direttore Artistico: “Non può combattere la pandemia ma può combattere la situazione mentale, può dare forza e fiducia per il futuro: questo è il senso di questa serata. La fine dello spettacolo è un forte messaggio di speranza. Non siamo capaci di uccidere il virus, ma possiamo dare emozione e una nuova positività. Possiamo dare fiducia nel futuro e adesso che arrivano le feste volevamo dare questo messaggio.”

Prima della Scala 2020. L'intervento di Giuseppe Sala, Sindaco di Milano

Giuseppe Sala, Sindaco di Milano: “Dominique Meyer e il maestro Chailly perché ne abbiamo parlato in un consiglio di amministrazione solamente un mese fa, sono stati rapidissimi a trovare una formula. Questa vorrei che fosse Milano: rapida nei tempi, attiva, salvaguardando la qualità. Non si poteva non fare una prima, non si poteva fare la prima classica per cui questa mi pare la miglior soluzione. Lo dico da anni, Milano ha bisogno della Scala e la Scala ha bisogno di Milano. Andrà aiutata economicamente e anche chi finanzia la Scala avrà i suoi problemi, a differenza di altri enti la Scala ha il vantaggio di avere nelle imprese private tanto supporto e dovrà mantenerlo, il fatto che anche questo anno si riesca a chiudere in pareggio è sinonimo di un’ottima gestione. Non riesco ad evidenziare un singolo fatto che mi abbia fatto decidere. Ho sempre sentito il richiamo del volere, volevo sentire il richiamo della volontà, ero nelle scorse settimane spaventato dalla fatica di 10 anni di lavoro, poi è arrivata questa voglia. Mi sarei ovviamente sentito a disagio a non ricandidarmi, ci voleva qualcosa di più in me che è maturato pian piano. Mi hanno scritto in molti, oggi è tutto facile, poi ci sarà da lavorare. Sarà una campagna diversa dal solito, per nulla scontata. Non conosco ancora in nomi dei competitori quindi mi è anche difficile capire quante possibilità ci sono, però credo che la seconda campagna la si fa più con serenità, rispetto alla prima sono più pronto ad affrontarla, rispettando la scelta dei milanesi e con la coscienza a posto di aver dato il mio contributo. Ho le idee molto chiare su che cosa serve a Milano nel prossimo quinquennio, penso di essere un po’ l’uomo del cambiamento, di prendere le situazioni non costruite, è stato così nella mia carriera aziendale, è stato così per Expo e anche per Milano dove ho ripensato alcune cose. Mi trovo più a mio agio quando c’è da trasformare, e qui, non neghiamocelo, servirà una trasformazione.”

Prima della Scala 2020. L'intervento di Riccardo Chailly, Direttore musicale

Riccardo Chailly, Direttore musicale: “In questa situazione di emergenza, per 7 giorni l’orchestra ha sognato: ha trovato il suono che da sempre sperava di avere in questa sede. È un teatro straordinario, nato e concepito per la voce umana. È un momento che passerà, al più presto dovremo tornare nei ranghi. Siamo tutti esposti a qualcosa che nessuno di noi sa come dominare”.

Prima della Scala 2020. L'intervento di Davide Livermore, Regista 

Davide Livermore, Regista: “Questo è posto in cui è stata creata la parte civile della nostra società. Questo è il luogo in cui le persone hanno scoperto di essere cittadini perché è l’arte. Ed è dall’arte che dobbiamo ripartire per scoprire di essere migliori, per superare le differenze e le spezzature che questo Paese ha. Siamo stroncati in due malamente, stiamo perdendo il senso dell’umanità che possiamo trovare solo attraverso l’arte e la bellezza. È questo che fa il teatro: la cultura è la prima azienda del Paese. Il teatro è di tutti. Difendiamolo”.

Prima della Scala 2020. L'intervento di Michele Gamba, Direttore per i balletti

Michele Gamba, Direttore per i balletti: “L’arte e la musica sono fondamentali per noi tutti. Siamo animali senzienti, abbiamo bisogno della musica, della bellezza e di vedere la capacità degli uomini di esprimersi. E la musica lo fa al meglio”.

Prima della Scala 2020. L'intervento del tenore Placido Domingo

Lo spettacolo è "una soluzione brillantissima, ma speriamo l'unica perche' questa pandemia finisca e il teatro possa continuare con il pubblico in teatro. Abbiamo bisogno del pubblico". Lo ha detto il grande tenore Placido Domingo poco prima dell'inizio dell'evento ideato per questa inusuale Prima' del Piermarini. "Mi è piaciuto moltissimo essere con voi" ha detto ricordando le sue tante inaugurazioni (8 in tutto) alla Scala. "Essere qui, in questa opportunità speriamo unica, è stato per me un onore dividere il palco con grandi colleghi, con Chailly, l'orchestra e il personale della Scala. Questa serata sarà ricordata e vedrete un programma molto bello". "Questa inaugurazione è stata così speciale ma spero unica - ribadisce infine -. Ma certamente abbiamo bisogno dell'applauso del pubblico, è la cosa piu' bella".







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