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Terrorismo, fermato lupo solitario brianzolo "pronto al martirio in Europa"

Terrorismo, fermato lupo solitario brianzolo "pronto al martirio in Europa"

"Lupi solitari" pronti al martirio, in Siria oppure con una azione suicida in Europa contro i "miscredenti". Perche' "la legge di Allah "non si applica se non con la spada. E bisogna essere crudeli con i traditori, con i ribelli", finche' sono "morti tutti". Un pericolo incombente: per questo la procura della Repubblica di Palermo ha disposto il fermo di indiziato di delitto per Giuseppe Frittitta, detto Yusuf, 24 anni, di Aspra (Palermo), residente a Bernareggio, nel Brianzolo, camionista forse pronto a compiere una strage con il suo mezzo pesante; e il marocchino Ossama Ghafir, 18 anni, residente a Cerano (Novara).

Le accuse mosse dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto Calogero Ferrara sono di istigazione a delinquere con finalita' di terrorismo e concorso nel reato di addestramento ad attivita' con finalita' di terrorismo anche internazionale. Frittitta si e' radicalizzato in Sicilia, frequentando la moschea di Villabate, ma soprattutto via web, attraverso lo scambio di messaggi e chat sui social. Successivamente, dopo aver conseguito l'abilitazione alla conduzione di mezzi pesanti, si e' trasferito per motivi di lavoro nelle zone del Nord Italia, dove ha accresciuto il suo livello di radicalizzazione, frequentando assiduamente luoghi di culto della provincia di Monza-Brianza e intensificando le relazioni con altri estremisti.

I due fermati, monitorati dalla Digos di Palermo dal 2016, si addestravano per entrare in azione. "Vorrei accarezzare le loro gole con quello": quello e' un coltello lungo 26 centimetri secondo Frittitta che di mestiere fa l'autista di camion per una impresa di Brescia, dove si era trasferito e dove e' stato arrestato stanotte. L'uomo, che veniva fortemente istigato dal giovane marocchino, viaggiava portando con se' anche suo "compare di 26 centimetri". Il timore forte era il rischio di un gesto eclatante, anche utilizzando il camion, raggiungendo il martirio. Una ipotesi che prendeva sempre piu' corpo - secondo inquirenti e investigatori - quando avviene la sconfitta di Daesh. Si legge in una chat dal tono inquietante: "Mi sono preso troppo di collera. Mancava poco e Yusuf faceva un casino in autostrada...".

Frittitta nel suo percorso di radicalizzazione aveva litigato con i genitori e domenica scorsa si era sposato con una donna di religione islamica. Si e' fatto crescere una folta barba nera e postava foto e simboli di Daesh. I genitori, in effetti, non lo riconoscevano piu'. Questo loro figlio era diventato un estraneo e anche loro lo erano ormai per lui che gli aveva urlato con toni di odio che erano "miscredenti": "Non avete piu' alcun potere su di me". Voleva spazzare via "i nemici occidentali". Sentiva il "forte disagio" per l'impossibilita' di essere "musulmano al 100%". I due volevano essere foreign fighters, mujaheddin virtuali, mano di un falso dio vendicatore... Pronti a combattere la loro folle e tragica guerra.

Grimoldi (Lega): "Radicalizzato nelle moschee monzesi"

Commenta Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda: "Il giovane siciliano Giuseppe, convertito all’Islam e diventato Yusuf, arrestato oggi in Lombardia con l’accusa di terrorismo si era radicalizzato nelle moschee della provincia di Monza, area che frequentava per motivi di lavoro. Questo arresto conferma che la jihad c’è anche a casa nostra ed era pronta a colpire se la nostra intelligence e le nostre forze dell’ordine non avessero preceduto questi fanatici. Del resto i numeri del Ministero dell’Interno parlano chiaro: dal gennaio 2015 al marzo 2019 ben 384 espulsioni per terrorismo.  Oltre agli arresti. E circa un terzo di queste espulsioni sono avvenute in Lombardia. Dove si è verificato il maggior numero di arresti di soggetti radicalizzati e dove c’è il maggior numero di segnalazioni di foreign fighter espatriati verso i campi di battaglia della Siria e dell’Iraq. Quasi tutti i soggetti espulsi (tra cui quelli che progettavano attentati negli aeroporti di Orio al Serio o Ghedi) erano soggetti apparentemente integrati, molti di loro con un lavoro regolare o una casa. Come del resto questo Yusuf che da Palermo saliva in Brianza per lavoro. Anche questo arresto conferma che la Lombardia è l’epicentro di jihadisti e foreign fighter, avendo un numero elevatissimo di moschee e oltre 80 associazioni islamiche riconosciute. Che raramente collaborano, denunciando i soggetti radicalizzati o contribuendo a fornire trasparenza sulla provenienza degli ingenti fondi (qatarioti o sauditi) con cui le comunità islamiche vogliono costruire maxi moschee. Ancora oggi, quasi sempre, è impossibile sapere chi sono gli imam, da dove provengono, che preparazione hanno e cosa predicano nei loro sermoni in arabo contrasta con il nostro ordinamento, per banali ragioni di sicurezza.Per eradicare il terrorismo fondamentalista islamico non bastano le leggi, ma serve trasparenza dalle comunità islamiche lombarde. E finora è totalmente mancata".

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