Auto elettriche in crescita: +42,7% a maggio e 36.800 immatricolazioni nei primi cinque mesi del 2025 - Affaritaliani.it

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Auto elettriche in crescita: +42,7% a maggio e 36.800 immatricolazioni nei primi cinque mesi del 2025

Crescono le immatricolazioni di auto elettriche in Italia: +42,7% a maggio e +72,9% da inizio anno, ma il nostro Paese resta indietro rispetto al resto d’Europa.

Redazione Motori

Il mercato italiano dell’auto elettrica riprende a correre. A maggio 2025 sono state immatricolate 7.134 vetture full electric, un risultato che segna una crescita del 42,7% rispetto allo stesso mese del 2024.

La quota di mercato raggiunge così il 5,1%, in rialzo rispetto al 3,6% di dodici mesi prima. Dopo un 2024 altalenante, il primo scorcio del 2025 sembra restituire al comparto un nuovo slancio, alimentato da una maggiore varietà di modelli, prezzi più accessibili e – almeno in prospettiva – da nuovi incentivi all’acquisto annunciati dal Governo.

Nei primi cinque mesi dell’anno, in Italia, le immatricolazioni di auto elettriche sono salite a quota 36.800 unità. Una progressione netta: +72,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando il totale si fermava poco sopra le 21.000 vetture. La market share nel cumulato gennaio-maggio si consolida al 5,1%, contro il 2,9% dello stesso arco temporale dello scorso anno. Numeri che raccontano una crescita decisa, ma che – se confrontati con quelli di altri Paesi europei – mettono in luce un ritardo strutturale dell’Italia nel processo di elettrificazione del parco circolante.

Per dare un’idea della distanza, basta guardare ai dati di aprile 2025 (gli ultimi disponibili a livello UE): in Francia le elettriche hanno raggiunto il 18,5% del mercato, in Germania il 18,8%, nel Regno Unito addirittura il 20,4%. Solo Spagna e Grecia presentano dati più simili all’Italia, rispettivamente con il 7% e il 4,8%. E in paesi come Belgio e Olanda la quota di mercato per le BEV supera abbondantemente il 30%.

A fine maggio 2025, in ogni caso, il parco circolante elettrico italiano ha raggiunto le 313.199 unità. Un numero ancora marginale rispetto agli oltre 39 milioni di veicoli totali in circolazione, ma che testimonia un cambiamento in atto. Un’evoluzione spinta in avanti non solo da politiche ambientali e industriali, ma anche da una nuova sensibilità dei consumatori verso la sostenibilità e l’efficienza.

Secondo Fabio Pressi, presidente di Motus-E, “il confronto europeo vede l’Italia in grave ritardo, ma i segnali positivi non mancano. La crescente disponibilità di modelli sempre più accessibili può rappresentare un punto di svolta per il mercato”. Pressi evidenzia come la scelta del Governo di destinare parte dei fondi residui del PNRR – originariamente pensati per le colonnine – agli incentivi per l’acquisto di BEV da parte delle fasce sociali più deboli sia stata “particolarmente avveduta”. Tuttavia, avverte, “serve tempestività. Se i nuovi bonus tarderanno ad arrivare, rischiamo un altro effetto-attesa come quello vissuto lo scorso anno”.

Il 2024, infatti, ha lasciato dietro di sé uno strascico di prudenza tra gli acquirenti: molti hanno rinviato l’acquisto aspettando incentivi che poi sono arrivati tardi e in forma limitata. Il rischio, secondo Motus-E, è che la storia si ripeta anche nel 2025 se non si passerà rapidamente dalle promesse ai fatti.

C’è però un dato ancora più interessante da osservare: quello dei veicoli commerciali leggeri elettrici, il cosiddetto “ultimo miglio”. Nei primi cinque mesi dell’anno, in Italia, sono stati immatricolati 2.823 veicoli BEV per il trasporto merci (categoria N1), quasi quanti in tutto il 2024. Questo balzo, ottenuto senza incentivi, dimostra che il mercato sta iniziando a rispondere anche in un segmento storicamente più conservativo. “Il debutto di mezzi sempre più competitivi sta iniziando a plasmare il mercato anche in questo comparto”, sottolinea ancora Pressi, “e in questo senso sono importanti anche le politiche locali a favore della logistica urbana sostenibile”.

Nel frattempo, il mercato auto italiano nel suo complesso resta pressoché stabile. A maggio 2025 sono state immatricolate 140.067 vetture, praticamente lo stesso numero del maggio precedente. Anche il cumulato dei primi cinque mesi (725.590 unità) si mantiene sui livelli del 2024, con un leggerissimo calo dello 0,5%. Segno che, se l’auto nel suo complesso fatica a ripartire, le BEV stanno comunque mostrando dinamiche migliori rispetto alla media.

Il contesto italiano rimane comunque complesso: le infrastrutture di ricarica continuano a rappresentare una barriera psicologica e pratica per molti automobilisti, soprattutto al Sud. E la confusione normativa, unita alla lentezza con cui si sbloccano fondi e decreti, non aiuta la fiducia del pubblico.

Eppure, qualcosa si muove. L’incremento costante di vendite elettriche nel 2025, l’interesse crescente da parte delle flotte e dei professionisti, la comparsa di modelli sempre più economici ed efficienti, potrebbero indicare l’avvio di una fase più matura. L’auto elettrica – pur ancora lontana dalla massa – sta finalmente uscendo dalla sua nicchia. E se le promesse governative diventeranno realtà, con incentivi tempestivi e una strategia coerente, il 2025 potrebbe diventare l’anno della vera svolta per l’e-mobility italiana.

 

Scheda tecnica e prezzi (maggio 2025)
Totale immatricolazioni BEV mese: 7.134
Quota mercato BEV mese: 5,1%
Totale immatricolazioni BEV gennaio-maggio: 36.800
Quota cumulata BEV gennaio-maggio: 5,1%
Parco circolante elettrico: 313.199 vetture