Auto e Motori
Kimera EVO38, l’arte italiana della meccanica pura
Alla Monterey Car Week debutta la Kimera EVO38: un’auto italiana che celebra emozioni, meccanica pura e design artigianale.



In un alle sfide tecnologiche tra supercar elettriche e hypercar da oltre mille cavalli, c’è un marchio italiano che ha scelto panorama dell’automotive
dominato dalla corsa ai cavalli, ai record di accelerazione e una strada diversa. Kimera Automobili, guidata da Luca Betti, non rincorre i numeri, ma mette al centro ciò che rende un’auto indimenticabile: la capacità di emozionare. La filosofia di Kimera parte dall’idea che un’automobile non sia solo una macchina da misurare con cronometri e telemetrie, ma un oggetto capace di stimolare i sensi. La vista di linee raffinate e di dettagli meccanici a vista, il suono inconfondibile di un motore unico nel suo genere, il tatto di materiali artigianali come pelle e alluminio lavorato, perfino l’odore di una vera vettura da corsa: è questa la grammatica delle emozioni che guida il lavoro del marchio.
Alla Monterey Car Week 2025, tra gli eventi più prestigiosi al mondo, Kimera porta al debutto la sua creazione più ambiziosa, la EVO38. Non è solo una nuova supercar, ma un manifesto della filosofia del marchio, un inno alla meccanica pura e al design emozionale. La EVO38 è un’opera d’arte tecnologica. Il tunnel centrale dell’abitacolo ospita l’albero di trasmissione a vista, protetto da un cristallo che lo trasforma in scultura dinamica.
La torretta del cambio, interamente in alluminio fresato dal pieno, sembra un gioiello meccanico. Il freno a mano idraulico ricorda le World Rally Car e il ripartitore di trazione regolabile permette di giocare con l’equilibrio dell’auto come in una vettura da competizione. Tutto è pensato per restituire sensazioni pure al volante, senza compromessi. Gli interni uniscono pelle ricercata, Alcantara e carbonio con una cura maniacale dei dettagli. I pulsanti di accensione riprendono la ritualità dei comandi di un elicottero da combattimento, mentre la strumentazione fonde eleganza analogica e tecnologia digitale in una sintesi senza tempo. Sotto i cofani, la magia della meccanica esplode in numeri che, pur non essendo la priorità, lasciano a bocca aperta.
Il motore 2.2 litri quattro cilindri con doppia sovralimentazione, compressore volumetrico e turbo, raggiunge quota 600 cavalli, supportato da un sistema elettronico a 48 volt che regala elasticità e risposta immediata. Il telaio è stato completamente ridisegnato, con sospensioni push-rod e soluzioni tecniche derivate dal mondo delle corse Il sistema di scarico è un altro colpo di teatro: una valvola permette di deviare i gas direttamente verso l’uscita, offrendo al pubblico una vista spettacolare della girante del turbo incandescente. Una scena che trasforma la meccanica in emozione visiva. Nonostante la trazione integrale, il peso complessivo è stato ridotto, regalando una dinamica di guida sorprendente. Lo sterzo è diretto e progressivo, la frenata immediata, la sensazione è quella di domare un animale vivo, con voce, carattere e reazioni proprie.
La EVO38, prodotta in soli 38 esemplari già quasi tutti assegnati, sarà la star della Monterey Car Week insieme ad altre icone firmate Kimera, come la EVO37 e la rarissima Martini 7. L’auto sarà protagonista negli eventi più attesi: Motorlux, Santa Lucia Preserve, The Quail, Exotic on Broadway, Monterey Motorsport Festival e naturalmente il gran finale di Pebble Beach. Kimera non è solo un marchio, ma una dichiarazione di intenti. In un’epoca di elettrificazione e digitalizzazione, porta in California l’orgoglio della manifattura artigianale italiana, capace di fondere innovazione e tradizione, tecnologia e passione.
La EVO38 non è nata per inseguire record di velocità, ma per risvegliare nei collezionisti e negli appassionati quel brivido che solo la vera meccanica sa dare. In questo senso, il debutto californiano è più di una presentazione: è un rito, un inno alla passione automobilistica che riafferma la centralità delle emozioni. E dimostra che, accanto alla corsa globale verso l’elettrico e l’ipertecnologia, c’è ancora spazio per chi vuole emozionare attraverso il suono di un motore, la bellezza di un dettaglio meccanico e la magia di un’auto costruita come un’opera d’arte.