Nissan: 20.000 posti in meno nel mondo entro il 2027 per rilanciare la competitività - Affaritaliani.it

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Nissan: 20.000 posti in meno nel mondo entro il 2027 per rilanciare la competitività

Nissan lancia il piano Re:Nissan: tagli ai costi per 500 miliardi di yen, riorganizzazione industriale e una strategia di prodotto più focalizzata per tornare alla redditività.

Nel cuore di una delle fasi più complesse della sua storia recente, Nissan Motor Co., Ltd. alza il sipario su un nuovo piano strategico con un obiettivo preciso:

ritrovare redditività entro l’anno fiscale 2026. Il programma, battezzato Re:Nissan, è più di un semplice piano di ristrutturazione: è un manifesto operativo per rilanciare un gruppo automobilistico che vuole ritrovare competitività dopo anni difficili, tra margini erosi, costi in crescita e una concorrenza sempre più agguerrita.

A presentarlo è stato Ivan Espinosa, nuovo CEO della Casa giapponese, che ha posto l’accento su una verità scomoda ma necessaria: “Le performance del 2024 sono state sotto le attese e il contesto incerto non aiuta. Dobbiamo diventare un’azienda più snella e meno dipendente dai volumi”. Il messaggio è chiaro: snellire per sopravvivere, specializzarsi per crescere.

500 miliardi di yen in efficienze

Il piano prevede una riduzione complessiva dei costi pari a 500 miliardi di yen rispetto ai livelli dell’anno fiscale 2024, distribuiti in modo equo tra costi fissi e variabili. L’intervento sarà ampio e profondo: dalla produzione alle funzioni centrali, passando per la ricerca e sviluppo, la supply chain e l’organico. Tutto viene messo in discussione per riportare Nissan a margini operativi positivi e generare cassa in modo strutturale.

Un elemento cruciale sarà la riduzione dei costi variabili per 250 miliardi di yen, perseguita attraverso un rafforzamento della governance e una trasformazione operativa centralizzata, affidata a un team trasversale di 300 esperti guidati dal Chief TdC Officer. Questo gruppo avrà il compito di razionalizzare, rinegoziare e ridefinire le priorità, attingendo anche da una forza lavoro ridistribuita: 3.000 addetti verranno temporaneamente spostati dai progetti post-2026 alla riduzione dei costi.

Il ripensamento della catena di fornitura è un altro cardine del piano. Nissan punta a concentrare gli acquisti su un numero minore di fornitori, garantendo loro volumi più elevati in cambio di efficienze. Un approccio che guarda alla logica dei partenariati a lungo termine, allineati agli obiettivi aziendali e capaci di abbattere gli sprechi e i costi di gestione.

Riduzione della capacità produttiva

Ma il vero cambio di passo avverrà sul piano industriale. Nissan prevede di ridurre il numero di stabilimenti produttivi da 17 a 10 entro il 2027, con una razionalizzazione mirata anche degli impianti dedicati ai propulsori. Verrà cancellato il progetto del nuovo stabilimento per batterie LFP a Kyushu e saranno riviste le spese in conto capitale, segnale evidente di un ridimensionamento delle ambizioni in favore della sostenibilità economica.

L’altra faccia della riorganizzazione riguarda il personale: 20.000 lavoratori in meno entro il 2027, di cui 9.000 già previsti in piani precedenti. Il taglio coinvolgerà tutte le funzioni – produzione, R&S, marketing – e si accompagnerà a un potenziamento dei servizi condivisi e a nuove efficienze nelle spese generali.

Una nuova ingegneria per il rilancio

Nel mondo dell’auto, tuttavia, la competitività non si costruisce solo sui tagli: serve innovazione. Per questo Re:Nissanprevede un forte snellimento delle attività di sviluppo prodotto, con una riduzione del 20% dei costi orari medi e della complessità dei componenti (meno 70%). I tempi di sviluppo saranno ridotti a 37 mesi per i nuovi modelli e 30 mesi per i derivati, obiettivo che richiede una profonda revisione dei processi, a partire dalle strutture di R&D e dalla geolocalizzazione delle attività più costose.

La semplificazione interesserà anche le piattaforme: da 13 a 7 entro il 2035, un numero che consente economie di scala più efficienti e una maggiore coerenza tra i modelli. I primi esempi di questa nuova filosofia sono già in fase di sviluppo: la nuova Nissan Skyline, il C-SUV globale e il nuovo SUV compatto INFINITI.

Mercati e marchi: una strategia più selettiva

Il piano Re:Nissan guarda anche alla ristrutturazione della strategia commerciale e di brand, focalizzandosi su sei mercati chiave – Stati Uniti, Giappone, Cina, Europa, Medio Oriente e Messico – e adottando un approccio personalizzato per gli altri. Una scelta che consente di calibrare le risorse ingegneristiche e di marketing sui segmenti a maggiore potenziale, evitando dispersioni.

Negli Stati Uniti, l’attenzione sarà rivolta ai veicoli ibridi e al rilancio del marchio INFINITI, con una sinergia più stretta tra i due brand. In Giappone, invece, l’ampliamento dell’offerta sarà lo strumento per consolidare la leadership sul mercato domestico. In Cina, la strategia sarà centrata sui New Energy Vehicles, con particolare attenzione alle esportazioni. In Europa, Nissan investirà nei segmenti B e C-SUV, sfruttando le alleanze industriali con Renault e partner locali. In Medio Oriente, il focus resterà sui SUV di grandi dimensioni, mentre il Messico continuerà a essere un hub cruciale per le esportazioni.

Alleanze e sinergie: il nuovo ruolo dell’ecosistema

Nel nuovo ecosistema Nissan, le partnership diventano fondamentali. Il dialogo con Renault e Mitsubishi resta centrale, soprattutto per lo sviluppo di modelli condivisi. È già in fase avanzata un progetto con MMC per un nuovo BEV, basato sulla futura generazione di Nissan Leaf, destinato al mercato nordamericano. A fianco di questi progetti, prosegue la collaborazione con Honda su intelligenza artificiale e tecnologie per l’elettrificazione.

Nissan guarda a un futuro in cui ogni investimento sarà selettivo, ogni piattaforma ottimizzata e ogni alleanza sarà funzionale a un’esecuzione più rapida, leggera e competitiva. Re:Nissan è un piano radicale ma necessario, una tabella di marcia precisa con scadenze definite e risultati misurabili.

Tornare alla redditività con meno, ma meglio

Nel linguaggio di Re:Nissan non c’è spazio per slogan altisonanti o annunci roboanti. C’è invece l’urgenza, reale, di tornare a generare margini in un settore sempre più polarizzato tra big tech, costruttori storici e nuovi entranti aggressivi. In questo scenario, la scommessa di Nissan è chiara: tornare a essere redditizia anche con volumi ridotti, puntando sulla qualità della struttura più che sulla quantità del prodotto.

La sfida è imponente, ma il piano è concreto. Resta da vedere come il mercato, i partner e soprattutto i dipendenti reagiranno a una trasformazione che, pur necessaria, comporterà sacrifici e profondi cambiamenti culturali. Ma in un’industria che non concede seconde possibilità, Nissan ha scelto di non restare ferma.

Nissan (2024–2027)


Obiettivo riduzione costi: 500 miliardi di yen
Taglio costi variabili: 250 miliardi di yen
Taglio costi fissi: 250 miliardi di yen
Riduzione impianti produttivi: da 17 a 10
Taglio forza lavoro: 20.000 dipendenti globali
Riduzione piattaforme: da 13 a 7 entro il 2035
Mercati chiave: USA, Giappone, Cina, Europa, Medio Oriente, Messico
Modelli strategici: nuova Skyline, C-SUV globale, SUV INFINITI