Pirelli Design lancia la capsule Racing Team firmata Deković - Affaritaliani.it

Auto e Motori

Ultimo aggiornamento: 08:33

Pirelli Design lancia la capsule Racing Team firmata Deković

Dalla pista alla città: Pirelli Design inaugura la PIRELLI Lifestyle Collection 2025-2026 con due capsule firmate da Denis Deković. Tra heritage, innovazione e materiali premium.

C’è un attimo, durante la Milano Fashion Week, in cui il rombo dei motori smette di essere un suono e diventa linguaggio visivo.

È lì che Pirelli Design sceglie di far nascere la PIRELLI Lifestyle Collection 2025-2026, un progetto che si affianca al merchandising e al licensing e prova a tradurre la velocità in un guardaroba quotidiano. Non è un semplice esercizio di stile: è una dichiarazione d’intenti che chiama a raccolta l’immaginario racing, il culto di The Cal™ e una certa idea di qualità italiana. A firmarla è Denis Deković, designer di caratura internazionale con oltre trent’anni di esperienza nello sportwear, chiamato a comporre due capsule — Racing Team e The Cal™ — che promettono performance estetica e durata nel tempo, più che stagionalità.

Il debutto avviene nel segno dell’immediatezza: la capsule Racing Team è disponibile sull’e-commerce ufficiale di Pirelli a partire dal 22 settembre, in coincidenza con la settimana della moda, mentre la linea The Cal™ approderà online da ottobre. L’annuncio è accompagnato da un evento serale al Parco Ravizza, con DJ set e allestimenti immersivi, pensato per intercettare una generazione che cerca autenticità prima delle etichette. È lo stesso Deković a spiegare la filosofia: prendere i capi essenziali — T-shirt, felpa con cappuccio, varsity jacket — e elevarli “attraverso l’artigianalità e la ricerca del dettaglio”, con vestibilità unisex moderna, materiali selezionati e una grafica che dialoga con passato e futuro del marchio.

La capsule Drop 1 Racing Team  è il ponte tra tecnologia e lifestyle, tra box del paddock e marciapiede metropolitano. La Victory Long Sleeve punta su un cotone premium e sull’iconica tonalità gialla Pirelli, con stampe gommate e ricami che aggiungono profondità tattile; è un dettaglio non secondario, perché quella gomma richiama l’universo pneumatici e rende il capo riconoscibile senza urlare il logo. La Grid Tee, in tessuto pesante e nero classico, lavora di sottrazione: il logo tono su tono in finitura gommata diventa firma discreta, mentre motivi ricamati e stampati evocano la grammatica del motorsport senza scadere nella nostalgia. La Pit Jacket rilegge la meccanic jacket in chiave contemporanea, canvas resistente, grafica calibrata e un’idea di funzionalità pulita; la Apex Hoodie, in French terry, introduce le zip di ventilazione sotto le braccia, un dettaglio tecnico che porta il capo dal divano alla pista, e ritorno.

C’è, in filigrana, la convinzione che l’abbigliamento non sia solo protezione o decoro, ma racconto. “Non è solo abbigliamento: è una dichiarazione di identità”, recita la nota di Pirelli  e il messaggio trova sponda nelle parole di Marco Maria Tronchetti Provera, SVP Pirelli Design & Assets Conversion, quando parla di “instancabile ricerca di innovazione” e di una linea capace di rafforzare il legame con le nuove generazioni. È un posizionamento preciso: portare nel lifestyle quella combinazione di stile e glamour che ha reso il marchio riconoscibile a livello internazionale, senza snaturarne l’anima tecnica. In controluce si vede anche la strategia: ampliare Pirelli Design come hub creativo, dove il merchandising legato al motorsport e l’heritage si intrecciano con collaborazioni verticali nella nautica, nello sci, nell’orologeria e nello sport.

Il Drop 2 The Cal™ sposta l’asse sul tempo, che nel mondo Pirelli è anche estetica. Tre pezzi appena, ma costruiti per pesare nel racconto: una varsity jacket in lana ed eco-pelle con logo in rilievo e due T-shirt in cotone, manica lunga e corta. La palette gioca coi toni terra e il nero profondo, per un’eleganza asciutta che lascia parlare i dettagli. The Chronicle Tee omaggia il ritmo circolare dei mesi con grafiche concentriche, stampa in gomma tattile e una tonalità marrone calda; The Legacy Crewneck, in French terry morbido, reinventa l’iconografia del Calendario con ricami e un’etichetta gialla che funziona da firma; l’Archive Jacket sceglie una silhouette minimale, grafiche ricamate e quel giallo Pirelli capace di accendersi come un cordolo in uscita di curva. Anche qui la vestibilità è unisex, moderna, e il lessico è quello dell’artigianalità: cuciture finite, pesi tessili coerenti, mano decisa.

Tutta la collezione è prodotta in Italia, con lavorazioni accurate e la promessa  assai concreta di durare. È un elemento che oggi vale quanto un logo: il consumatore chiede capi che invecchino bene, che trovino spazio nell’armadio oltre la moda del momento e che parlino al tatto, non solo allo sguardo. In questo senso, le tecniche miste  stampe gommate, ricami, label intrecciate  non sono decorazioni, ma strumenti per costruire matericità e quindi valore percepito. La scelta di un design contemporaneo ma non gridato è la leva giusta per un pubblico che frequenta tanto le tribune quanto i feed dei social, abituato a riconoscere le citazioni racing ma anche a pretendere comfort, vestibilità e identità.

C’è poi un tema di coerenza narrativa: il marchio che veste i podi della Formula 1® con i Podium Caps Special Edition lancia una linea che sta a metà tra fanwear evoluto e ready-to-wear urbano, e lo fa senza scivolare nella celebrazione autoreferenziale. L’heritage è presente, ma non ingombrante; la grafica lavora per indizi, non per slogan. È un equilibrio raro in un panorama dove l’ossessione per la visibilità spesso sacrifica la credibilità. Qui, al contrario, ogni capo sembra progettato per una prossimità silenziosa: ci si accorge del dettaglio gommato quando lo si sfiora, del ricamo quando la luce cambia, della label quando ci si volta.

Se il lifestyle è il terreno su cui i brand misurano rilevanza culturale, Pirelli sceglie di entrarci dalla porta principale, con una direzione creativa chiara e un esecuzione che parla la lingua della qualità. Perché la vera novità, al netto dei nomi e degli hashtag, è il modo in cui la collezione tiene insieme due mondi — pista e città — senza diluire nessuno dei due. In un’epoca che chiede prodotti intelligenti e storie credibili, è forse il traguardo più ambizioso.