Sicurezza stradale e lavoro: una sfida prioritaria per l’Europa - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 09:23

Sicurezza stradale e lavoro: una sfida prioritaria per l’Europa

Ogni anno migliaia di lavoratori perdono la vita sulle strade europee. Un nuovo piano d'azione mira a rivoluzionare la sicurezza attraverso dati e prevenzione.

Il panorama della sicurezza sul lavoro sta affrontando una sfida cruciale che si sposta dai cantieri e dalle fabbriche direttamente al manto stradale.

Secondo le recenti analisi sui dati Eurostat, tra il 2020 e il 2022 si sono registrati circa 2.900 decessi l'anno legati a incidenti stradali in ambito professionale. Tuttavia, la realtà potrebbe essere ancora più drammatica: gli esperti del settore evidenziano come i numeri ufficiali siano spesso sottostimati, incompleti e basati su fonti non comunicanti tra loro, rendendo difficile una mappatura precisa del fenomeno.

In un gruppo di 16 paesi europei monitorati, i decessi per incidenti stradali correlati al lavoro rappresentano una quota che oscilla tra il 2% e il 42% del totale delle vittime della strada. In Italia, questo dato si attesta intorno al 16%, una cifra che impone una riflessione profonda sulle strategie di prevenzione e sulla necessità di nuovi protocolli normativi sia a livello nazionale che comunitario.

Verso una definizione comune e dati integrati

Uno dei principali ostacoli alla lotta contro questa piaga è l'assenza di una terminologia condivisa. È necessario adottare una definizione comune di incidente stradale correlato al lavoro che non includa solo i conducenti professionisti, ma anche chi lavora quotidianamente in strada, i pendolari e i terzi coinvolti. Senza una base linguistica e giuridica unitaria, è impossibile costruire politiche di intervento efficaci.

Parallelamente, l'integrazione dei dati appare fondamentale. L’obiettivo è estendere il set comune di dati sugli incidenti dell'Unione Europea per includere lo scopo del viaggio di tutti gli utenti, compresi pedoni e ciclisti. Per ottenere un quadro affidabile, i sistemi della polizia devono dialogare costantemente con quelli della salute e sicurezza sul lavoro e con i medici legali. Solo attraverso un monitoraggio sistematico e il rafforzamento della comunicazione verso banche dati come CARE ed Eurostat si potrà agire sulle cause reali dei sinistri.

Flotte aziendali e standard di sicurezza EuroNCAP

La qualità dei veicoli utilizzati per scopi professionali è un altro pilastro fondamentale della strategia di prevenzione. Le autorità e le aziende sono chiamate ad attuare programmi di gestione della sicurezza stradale che prevedano l'acquisto esclusivo di flotte dotate di 5 stelle EuroNCAP. Questo standard garantisce i massimi livelli di protezione sia per gli occupanti che per gli utenti vulnerabili della strada.

Le autorità pubbliche hanno la responsabilità di essere leader in questo cambiamento, adottando criteri rigorosi nell'acquisizione di flotte ad alta sicurezza. L'integrazione di tecnologie avanzate di assistenza alla guida può ridurre drasticamente l'errore umano, che rimane una delle principali cause di incidenti gravi e mortali.

Legislazione e appalti pubblici: la svolta del 2026

Un punto di svolta significativo potrebbe arrivare dalla revisione della legislazione UE sugli appalti pubblici prevista per il 2026. L'idea è quella di includere esplicitamente la clausola dei "lavoratori sicuri", rendendo la riduzione del rischio stradale un requisito essenziale per partecipare ai bandi di gara. Questo meccanismo spingerebbe le imprese a investire seriamente nella formazione e nella sicurezza dei propri dipendenti per non perdere competitività sul mercato.

Al contempo, ai datori di lavoro viene richiesto di condurre valutazioni dei rischi stradali basate sui principi del cosiddetto Safe System. Questo approccio non si limita a punire l'errore, ma mira a costruire un ambiente (fatto di veicoli, infrastrutture e regole) capace di perdonare lo sbaglio umano, minimizzando le conseguenze fisiche degli impatti.

Comportamenti alla guida e divieto dei cellulari

Non si può parlare di sicurezza senza affrontare il tema delle distrazioni. Una delle proposte più decise riguarda il divieto assoluto dell'uso dei telefoni cellulari alla guida, con un focus particolare su quelli utilizzati per scopi lavorativi. La pressione dei tempi di consegna o la necessità di essere costantemente reperibili non possono giustificare comportamenti che mettono a rischio la vita propria e altrui.

La prevenzione passa anche attraverso la consapevolezza dei rischi legati alla guida per lavoro. Introdurre una definizione nazionale chiara e raccogliere dati annuali accurati sugli infortuni gravi permetterà ai governi di calibrare meglio le sanzioni e le campagne di sensibilizzazione, puntando a un obiettivo ambizioso ma necessario: la riduzione drastica delle morti connesse all'attività professionale.