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Stellantis spinge sui robotaxi L4 con NVIDIA DRIVE e Uber
Accordo tra Stellantis, NVIDIA, Uber e Foxconn per sviluppare e lanciare robotaxi di Livello 4 su scala globale, con prime operazioni negli USA e SOP nel 2028.

È un annuncio che suona come uno spartiacque: Stellantis unisce le forze con NVIDIA, Uber e Foxconn per accelerare i robotaxi di Livello 4.
Una cabina di regia che somma competenze complementari l’ingegneria e la produzione del gruppo, l’intelligenza artificiale di NVIDIA, l’integrazione elettronica di Foxconn e la rete globale di ride-hailing di Uber con un obiettivo dichiarato: portare in strada flotte senza conducente, sicure e scalabili, a partire dagli Stati Uniti e con una SOP 2028 già in agenda.
Nel disegno tecnico spiccano le piattaforme AV-Ready di Stellantis: la K0 per i van medi e la STLA Small per i compatti, orchestrate dall’architettura NVIDIA DRIVE AGX Hyperion 10. Qui girano NVIDIA DriveOS e la suite NVIDIA DRIVE AV (NDAS), progettata per abilitare l’autonomia L4, con ridondanze, suite di sensori evolute e calcolo ad alte prestazioni in un’architettura flessibile, pensata per abbattere il costo totale di proprietà e massimizzare l’affidabilità.
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Il rollout guarda a Uber, che introdurrà i veicoli autonomi di Stellantis in città selezionate partendo da 5.000 unità, con le prime attività operative negli USA. I programmi pilota sono destinati a crescere fino alla produzione di serie prevista per il 2028. In parallelo, la collaborazione con Pony.ai porterà test e sviluppo in Europa, paso dopo passo verso i robotaxisulle strade del Vecchio Continente.
I ruoli sono nitidi: Stellantis progetta e costruisce sulle sue piattaforme AV-Ready, integrando NVIDIA DRIVE AV per L4 Driving e L4 Parking; NVIDIA fornisce stack e potenza di calcolo; Foxconn cura integrazione di hardware e sensor fusion; Uber gestisce i servizi, orchestrando domanda e offerta via app. Il perimetro è fissato da un Memorandum d’Intesa (MoU) non vincolante su sviluppo, licenze, produzione e approvvigionamenti, con flessibilità per eventuali ulteriori collaborazioni nella guida autonoma.
La visione è scandita anche dalle voci dei vertici. Antonio Filosa, CEO di Stellantis, parla di «mobilità più intelligente, sicura ed efficiente»; per Dara Khosrowshahi (Uber), «NVIDIA è la colonna portante dell’era AI e Stellantis tra i primi a integrarla su larga scala»; Jensen Huang (NVIDIA) definisce il Livello 4 «il momento in cui l’auto diventa un robot»; Young Liu (Foxconn) punta su HPC e integrazione di sensori per un’implementazione globale.
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Cosa cambia per le città? I robotaxi L4 promettono corse puntuali e una riduzione degli incidenti legati all’errore umano, con accessibilità ampliata e tariffe più prevedibili. Per gli operatori, la chiave è la scalabilità: aggiornamenti over-the-air, manutenzione predittiva e un TCO competitivo possono ridisegnare l’economia del ride-hailing. Sul fronte regolatorio, la rotta passa da standard di sicurezza funzionale, validazione su larga scala e collaborazione con le autorità su geofencing, meteo e gestione delle situazioni limite: qui l’architettura DRIVE AGX Hyperion 10 e la sensoristica ridondata diventano decisive.
Nel contesto competitivo, l’iniziativa si colloca nella corsa globale ai servizi autonomi, dove la disponibilità di dati, la qualità delle mappe HD e la capacità di validare miliardi di chilometri virtuali in simulazione pesano quanto la meccanica. La differenza la faranno i tempi di omologazione, le partnership con le città e la velocità con cui l’AIapprenderà dai casi limite del traffico reale.
L’Europa intanto si prepara. Con Pony.ai si delineano banchi prova e corridoi urbani dedicati per accelerare apprendimento e adozione, dai van per la logistica ai compatti per passeggeri. Se il 2028 è il faro industriale, il triennio 2025-2027 sarà l’arena dei test su larga scala, in cui misurare resilienza del software, qualità dei dati e sostenibilità economica.
In sintesi, mettere su strada robotaxi L4 richiede massa critica, AI enterprise e fabbriche capaci di produrre veicoli nativamente autonomi. Con questo MoU, Stellantis, NVIDIA, Uber e Foxconn si candidano a guidare la transizione: se le tappe — flotte pilota, validazioni, SOP 2028 — saranno rispettate, la prossima corsa prenotata potrebbe non avere un conducente, ma un ecosistema di tecnologie che lavora in sincronia per portarci da A a B.
