La caduta del muro di Berlino il 9 novembre del 1989, altro che festa: 36 anni fa l'inizio del caos. Una tesi controcorrente

Il commento

Si sa. La storia la scrivono i vincitori e non i vinti. E oggi, 9 novembre, ricorre il 36esimo anniversario dell'apertura (non caduta) del Muro di Berlino. Enfasi e giubileo da parte delle istituzioni italiane - da Giorgia Meloni ai presidenti di Camera e Senato fino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - per la riconquistata libertà.

Ma siamo così sicuri che quel 9 novembre sia stato un bene per l'umanità? Fino a quando c'era la DDR (Germania dell'Est) e la 'barriera anti-capitalista' (come chiamavano il Muro al di là della cortina di ferro) c'era stabilità nel mondo. Un mondo diviso in due blocchi, la famigerata Guerra Fredda che non è mai esplosa e che garantiva sicurezza nel globo intero. Dopo la cosiddetta gloriosa della caduta del Muro di Berlino ci sono state guerre ovunque e diffusione de terrorismo islamita in tutto l'Occidente, a partire dall'attentato dell'11 settembre in America. Caos in Medio Oriente, nell'Asia, in Sud America, in Africa e in Europa fino al conflitto in Ucraina.

Sarà forse una tesi controcorrente, ma per certi versi il mondo era decisamente migliore quando c'era il Muro di Berlino la "gloriosa" DDR e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Oggi si celebra un evento storico che per il mainstream è stata una vittoria della libertà, ma per molti, anche nei Paesi dell'est (vedi la diffusa nostalgia per il socialismo reale) è stato l'inizio del caos. Un caos mondiale che può portare davvero alla Terza Guerra Mondiale, pericolo che non esisteva quando c'era quel benedetto-maledetto (dipende dai punti di vista) Muro aperto e non caduto 36 anni fa.