A- A+
Politica
Comunali 2021, per i media trionfo Csx ma... the winner is: Mario Draghi
Mario Draghi Lapresse

Ce lo diciamo ogni santa volta ma poi non cambiamo mai abitudine. Il noi riguarda tutti i giornalisti, i politici e soprattutto gli elettori, quelli ai quali appunto si rivolge il nostro piccolo mondo di quelli che un grande giornalista più di 60 anni fa chiamava “millecinquecento lettori”. E così abbiamo fatto anche questa volta quella magnifica semplificazione che ha visto tv, radio, giornali e soprattutto social declamare soprattutto la vittoria del centrosinistra in questo straordinario turno elettorale, il secondo in era di pandemia dopo quello dell’anno scorso. Notizia stravera soprattutto nei comuni capoluogo e un poco meno nel risultato complessivo delle elezioni nei comuni medi e piccoli. Ma soprattutto notizia che con le percentuali rischia di coprire quella principale da prima pagina sul futuro oltre che sul passato.

Il vincitore vero delle elezioni amministrative 2021 è il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Erano chiamati al voto in tutta Italia più di un cittadino su sei da Nord a Sud e il primo partito sia al primo che (ancora di più, come sempre) al ballottaggio è stato l’astensionismo. Un partito che non è un caso del destino e neanche della pandemia ma che nasce da lontano. E soprattutto un partito quello maggioritario in Italia che apre una prateria al Presidente del Consiglio, per due ragioni uguali e complementari. In primo luogo il non voto indica una delusione prevalente senza distinzioni rispetto a tutta l’offerta politica esistente in Italia e quindi un sostegno (confermato dai sondaggi oltre che indirettamente dal voto) ad un Premier che politico non è e che tale vuole rimanere e che tantomeno (a differenza di Monti) da segnali di volersi trasformare in un leader di partito.

Un Premier perfetto per un’Italia in maggioranza in fuga dall’adesione sia di fede che di opinione dai partiti e anche dai loro candidati più o meno civici. In secondo luogo l’astensionismo dice molto del reale consenso nel Paese di tutte le alternative in campo oggi anche per le prossime elezioni politiche, con uno scenario che sta ritornando sostanzialmente bipolare. Due poli, centrodestra contro centrosinistra e movimento cinque stelle, che non attraggono comunque più del 50% degli elettori e con una coalizione che vince di più nelle grandi città e l’altra che (soprattutto al Nord) vince di più nei comuni medi e piccoli. Per questa reciproca debolezza lo scenario elettorale a breve termine è assolutamente pericoloso per entrambi, perché con la crescita naturale del voto comunque con le elezioni politiche le indicazioni degli elettori 2021 non garantiscono una posizione di favore per nessuno.

E ad entrambe le coalizioni serve un lungo tragitto di circa 18 mesi (se basta), fino alla scadenza naturale della legislatura parlamentare nata a marzo 2018, per costruire qualcosa di diverso dalla somma dei partiti e dei movimenti che è stata presentata in queste amministrative. Ad entrambi serve la trasformazione in una squadra compatta e con un progetto unitario, perché non sono sufficienti le operazioni algebriche che aggregano partiti e leader diversi che si rivolgono o competono su elettorati. Da questo metodo quelli che scappano sono proprio gli elettori di opinione come si è visto numeri alla mano.

Queste elezioni in pratica rappresentano la più grande assicurazione sulla vita per Mario Draghi e con due scadenze, una molto probabile e una possibile. La prima scadenza è quella del Quirinale 2022, dove qualcuno avrebbe voluto far arrivare al capolinea il treno del Presidente del Consiglio con la promozione a Presidente della Repubblica. Ma quel capolinea è chiaramente (salvo desideri espliciti del Presidente del Consiglio) ormai una fermata per qualcun altro, sia per la situazione del Paese e la strada ancora in salita per l’uscita dalla crisi pandemica e il rilancio con la realizzazione del PNRR, sia per il segnale dato da queste elezioni.

La seconda scadenza è quella che arriva fra meno di 18 mesi, quando alle elezioni politiche non si può escludere a prescindere che la soluzione ad un elettorato disincantato dalla politica e dai partiti diventi la candidatura di Mario Draghi come leader non politico ma amministrativo di un’Italia che tra il 2023 e il 2026 deve realizzare tutti i progetti del PNRR, spendendo tutti i 209 miliardi europei. Per questo secondo scenario sarà importante cosa succederà nelle due coalizioni nei prossimi mesi e sarà indicativo quale sarà il risultato di partecipazione elettorale che raggiungeranno le elezioni amministrative del 2022, su un campione molto diverso e anche meno eclatante di quello di quest’anno.

Una nota per finire la merita di sicuro uno dei grandi meriti del centrosinistra in queste elezioni 2021. Gli Stati Uniti ci insegnano, con la loro tradizione di alto astensionismo (con alcune eccezioni recenti e non a caso storiche), che una delle componenti essenziali nella costruzione delle campagne elettorali è quella della motivazione al non voto degli elettori tradizionalmente nemici. Ovvero la capacità di impostare una strategia che, dando per scontato un alto astensionismo, convinca più elettori avversari possibili a stare a casa piuttosto che andare a votare turandosi il naso.

Ecco indubbiamente numeri alla mano e soprattutto nei comuni capoluogo di regione e nei capoluoghi di provincia questa tecnica è stata governata molto meglio dal centrosinistra che dal centrodestra e infatti numeri alla mano (anche seggio per seggio) è palese e a volte scientifica la corrispondenza tra crescita percentuale e numerica dell’astensionismo e riduzione a volte quasi identica del voto per il centrodestra. Un dato che si è visto ad esempio nei due capoluoghi lombardi al voto e che non è figlio del caso ma di un lavoro. E naturalmente anche della collaborazione di chi ha perso soprattutto nella scelta ormai fuori dalla storia di candidati presentati a circa 120 giorni dal voto e con in mezzo le vacanze estive. Una genialata che da sola vale qualche punto di astensionismo in più, non prodotto dalla campagna del centrosinistra e neanche dai candidati scelti.

Commenti
    Tags:
    amministrativecomunalimario draghi





    in evidenza
    Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”

    La conduttrice vs Striscia la Notizia

    Caso gioielli, Scotti punge Fagnani: “Belva addomesticata? Devi fare i nomi”

    
    in vetrina
    Affari in Rete

    Affari in Rete


    motori
    Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

    Lamborghini Urus SE: l'icona dei super SUV diventa ibrida

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.