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Politica
Bassetti e Crisanti si beccano tra loro come i capponi di Renzo
Matteo Bassetti e Andrea Crisanti 

Crisanti accusa l’aspirante ministro Bassetti di non avere coraggio e di avere paura di mettersi in gioco

Vi ricordate l’episodio dei Promessi Sposi dei capponi di Renzo che – portati in dono al dottor Azzeccagarbugli - invece di solidarizzare si beccano tra loro?

Ebbene è quello che sta succedendo a due delle più note Covid–star che si sono fatte avanti in vista delle prossime politiche.

Il primo è Matteo Bassetti, primario virologo genovese che vuole fare il ministro della Sanità (punta in alto), da sempre in Tv per concionare di virus e pustole connesse e il secondo è Andrea Crisanti microbiologo, per i nemici (come il suo maestro Giorgio Palù) ”zanzarologo”, e candidato con il Pd alla Camera.

I due capponi si sono cominciati a beccare quando Crisanti ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera in cui tentava di difendere il ministro della Sanità Andrea Speranza, “vittima del sistema” e attaccava il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia con cui aveva inizialmente collaborato.

Alla domanda precisa di cosa pensasse della disponibilità di Bassetti a fare il ministro della Sanità ha così testualmente risposto: «Penso che Bassetti sia una brava persona, e sicuramente agisca in buona fede, quindi non commento le sue scelte. Penso però che, se uno ambisce a fare il ministro con un ruolo tecnico, debba mettersi in gioco e cercare i voti. La sua scelta di non candidarsi è un atteggiamento diverso dal mio».

E lì sono incominciati i guai. Perché al di là del perculante “brava persona” Crisanti accusa l’aspirante ministro di non avere coraggio e di avere paura di mettersi in gioco cercando i voti, sottinteso come invece fa lui.

Dal canto suo Bassetti, che è attualmente in area centro – destra, ha risposto piccato: “Crisanti commette un grave errore e fa un clamoroso assist ai no vax, parlando ancora oggi di future restrizioni e lockdown per mitigare effetti del Covid-19“. Da bravo soldatino politico Bassetti si preoccupa per i suoi elettori abbastanza ostili a restrizioni e regole per contenere il contagio da Covid-19 e quindi dichiara ulteriormente:

Se andiamo alle urne con questa regola sulle quarantene e se avremo un aumento dei contagi, ci saranno milioni di persone che non potranno andare a votare. Se non cambiamo la regola della quarantena e non consentiamo alle persone di uscire da casa, magari con una mascherina quante di loro non potranno votare perché in quarantena?”.

Subito si è precipitato entusiasta il governatore della Liguria Giovanni Toti a dire che “il professor Bassetti ha ragione”.

E poi ancora: “Oggi, con il Covid che è una forma influenzale, non è possibile dire a un cittadino che non può andare a votare perché in Italia non abbiamo deciso di fare quello che, invece, avviene in molti altri Paesi, per esempio consentire alle persone di uscire con le mascherine. Questo lo dovremmo fare, se non altro per consentire a tutti di votare”.

Accidenti professore come ha cura di chi non potrebbe andare a votare a causa del Covid. Lei è un vero democratico. Sorvoliamo sul fatto che Bassetti ha oscillato in maniera imbarazzante nel corso dell’epidemia tra posizioni vicine ai “no vax no mask” a quelle lontane a seconda che ci fosse qualche possibilità in più con la destra o la sinistra, ma lì perse la partita e fu brutalizzato da un’altra Covid-star Pier Luigi Lopalco che divenne nel 2020 assessore alla Sanità in Puglia (poi si dimise nel 2021 in polemica con il presidente Michele Emiliano).

Del resto anche Crisanti ha i suoi scheletri nell’armadio. Ricordiamo infatti che proprio una sua perizia tecnica alla Procura di Bergamo può inguaiare l’operato del “suo” ministro Roberto Speranza e di alti dirigenti locali del Pd della città orobica. Infatti allora Crisanti tirava calcioni ben mirati agli stinchi proprio del centro – sinistra e particolarmente al ministro Speranza, a causa della gestione inziale della pandemia.

Al che Bassetti ha immediatamente replicato: "Dire che se avremo una ripresa di contagi si dovrà parlare di nuovi lockdown è un atteggiamento profondamente sbagliato e spero che questo sia il punto di vista di Crisanti e non del partito che rappresenta. È comunque un autogol clamoroso, un assist ai no vax".

Si aspetta la prossima beccata di Crisanti mentre gli italiani e soprattutto i morti di Bergamo, città martire, guardano allibiti l’indegno spettacolo di questi due capponi.

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