Renzi-Berlusconi, tutta la verità: con Telecom rinasce il Nazareno

Primo indizio: Forza Italia e il duo Lega-Fratelli d'Italia, salvo colpi di scena, andranno alle elezioni amministrative divisi (tranne a Milano) sia a Roma sia nelle altre grandi città come Torino, Bologna e Napoli.

Secondo indizio: Matteo Salvini ha fatto chiaramente capire che in caso di ballottaggi Pd-M5S dirà ai leghisti di votare per i candidati grillini, aprendo così a possibili future alleanze con i pentastellati.

Terzo indizio: l'ex Cavaliere, spinto dal Partito di Mediaset, sta seriamente pensando di riallacciare i contatti con l'Ncd-Area Popolare per ipotizzare la nascita di un nuovo soggetto politico, che potrebbe chiamarsi Partito Popolare Italiano.

Quarto indizio: Matteo Renzi non ne può più della minoranza interna di Bersani e D'Alema e starebbe cercando il mondo per spingere la sinistra dem fuori dal Nazareno.

Quinto indizio (forse il più importante): Flavio Cattaneo - definito su Affaritaliani.it "cocco di Berlusconi" dal renziano Anzaldi - è stato nominato amministratore delegato di Telecom Italia spianando così la strada all'avvicinamento con Mediaset e i francesi di Vivendi (ovviamente con il via libera informale di Palazzo Chigi).

Mettendo assieme tutti i tasselli del puzzle politico-finanziario non è azzardato parlare di un possibile ritorno allo scoperto del Patto del Nazareno (forse mai morto), magari per ora in versione business, che al momento delle elezioni politiche (febbraio 2017?) potrebbe sancire la fine definitiva del Centrodestra facendo nascere un super-centro renziano-berlusconiano-verdiniano-alfaniano. Con il benestare delle televisioni Mediaset.