Le sciocchezze di Berlusconi sulla teoria gramsciana delle "Casematte"
Di Fausto Lupetti
Silvio Berlusconi che lamenta la condizione di vittima della giustizia politica forse dovrebbe rispettare Antonio Gramsci che è stato condannato con processo sommario a morire in carcere da un tribunale speciale fascista con la motivazione che il suo pericoloso cervello doveva smettere di pensare.
Gramsci sviluppa l'idea della prefigurazione della società futura nella società presente, questo è fin dall'inizio il significato politico che lui da dei Consigli operai. Le "Casematte" non sono altro che momenti di prefigurazione in cui si cerca di far vivere nella società presente, luoghi di lavoro, istituzioni, organizzazioni sociali e partiti, i valori, lo stile di vita, i rapporti fra persone della solidarietà e del socialismo. E' la cosiddetta rivoluzione passiva, come processo molecolare per ottenere il consenso, per formare un blocco storico progressista.
Per Gramsci il blocco storico che governa la società futura è un momento di sintesi del lungo processo di sviluppo democratico che vedrebbe così risolto il passaggio dal regno della necessità e della coazione al regno della libertà che si concretizza nel governo dei produttori.
Nel pensiero gramsciano il blocco storico per sua composizione, è molteplice, non è formato da una sola classe, ma da una alleanza di forze di ispirazioni diverse per natura e grado socioeconomico che, data la sua forma composita, obbedisce alla dinamica del pluralismo.
Quindi con buona pace per Berlusconi il pensiero di Antonio Gramsci è a fondamento della lotta contro il fascismo e della evoluzione democratica della società italiana.