Bersani accetti il patto col diavolo
Di Emanuele Garelli - Generale di Divisione dei Carabinieri in Ausiliaria - già, il Giaguaro
Caro Direttore
Consentimi, se lo ritieni, di ritornare, al Tuo Giornale dopo un lungo silenzio dovuto principalmente al periodo conclusivo della mia carriera ed ai conseguenti mutamenti socio-logistici. Tra l'altro il mio nuovo status di privato cittadino mi permette di firmarmi apertamente, senza dover richiedere autorizzazioni gerarchiche, cautela peraltro legittima allorquando uno scrive nella notoria condizione di persona in divisa(sarebbe opportuno valesse in qualche modo anche per la toga) e non sotto lo pseudonimo di "Giaguaro", nome di copertura che non ha alcuna analogia con situazioni attuali ma era il mio nominativo radio allorquando (anni '80 e segg.) comandavo reparti a livello operativo. Colgo quindi l'occasione del Tuo commento del 28-02, relativo al fallito tentativo di dialogo PD-Grillo, per inviarTi alcune mie dilettantesche(nella specifica materia)considerazioni; valutane Tu il contenuto e l'opportunità di una sua eventuale pubblicazione.
Secondo il mio modesto parere non credo che il segretario PD on. Bersani si sia cercato la rispostaccia grillina, ma piuttosto che se la sia volutamente andata a cercare trattandosi, per me, di apertura esclusivamente tattica, cosciente dell'angolino nel quale avrebbe, in tal modo cacciato il leader 5stelle, a sua volta cosciente del fatto che se avesse voluto collaborare in sede di governo avrebbe dovuto sensibilmente abbassare il prezzo delle sue richieste (TAV, grandi opere, Expo, permanenza nell'Euro, missioni internazionali-tutti argomenti fortemente sponsorizzati dalla prevalente ala pragmatica del PD-troppo frontalmente contraria alla posizione 5stellata al riguardo dato, come Tu hai notato, facilmente rilevabile dalla campagna elettorale), nonché consapevole del fatto che non sia ancora il momento per M5S di governare, come ancora da Te considerato("lasciamoli crescere") e quindi con risposta negativa praticamente obbligata.
Questa circostanza consentirà al leader PD di fare quello che a suo tempo (durante la II guerra mondiale), fece l'allora premier britannico Winston Curchill, cioè ciò che lui stesso definì" il patto col diavolo", alludendo alla praticamente obbligata collaborazione con Stalin, successivamente all'attacco tedesco all'Unione Sovietica, sottintendendo quindi che a quel punto Hitler era peggio del diavolo, situazione che fu sostanzialmente accettata anche dalla destra ultraconservatrice inglese dell'epoca.
Per cui, in questa posizione di incertezza e stallo, pericolosissima per il Paese, potrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di un governo PD-PDL(il diavolo)-Monti, magari a termine, con il programma minimo di realizzare gli obbiettivi urgenti ed indilazionabili.