Politica
Caso Boschi, un incidente simbolo del governo Renzi
Il governo, con 178 voti contrari alla richiesta di Forza Italia e della Lega e con 174 a quella dei grillini, respinge le due mozioni di sfiducia al Senato circa il decreto salva- banche e il presunto conflitto di interessi della ministra Maria Elena Boschi, figlia del vicepresidente di Banca Etruria, uno dei quattro istituti di credito salvati. Tutto previsto. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, afferma che “non ci sono amici o amici degli amici, non esiste alcun conflitto di interessi”. Nessuno ha dei dubbi su ciò. Ma la Boschi poteva rendere pubbliche azioni ed eventuali obbligazioni subordinate con relativa cronologia di eventuali compravendite per togliere il dubbio che non vi furono favoritismi, non tanto da parte della ministra nei confronti dell’istituto, quanto l’opposto, da parte dei familiari nei confronti della Boschi (una sorta di insider trading).
Ciò perché all’estero i politici si dimettono se pagano la tata in nero o copiano la tesi di dottorato. Nessuno dubbio. Niente di illegale. Si chiedeva un passo indietro in attesa di far chiarezza. Rappresentare simbolicamente il nuovo (prendendo probabilmente pure consenso, crescendo nei sondaggi). Il conflitto di interessi può simbolicamente andar oltre quanto stabilito dall’Antitrust (che peraltro sui membri del governo decide come ultimo punto delle sue prerogative). In politica, in democrazia, esistono anche i simboli, i gesti simbolici. Cosa che il premier sa quando dice di ispirarsi (anche) a Giorgio La Pira, membro della Costituente, sindaco democristiano di Firenze in due fasi (1951-1957, 1961-1966), pacifista (e si sa quanto pesino i simboli per un pacifista).
Simbolo è qualunque cosa che abbia in sé un significato che va oltre quello apparente e letterario. Si pensi al significato etimologico della parola (“mettere insieme”, composto di sýn “insieme” e bállein “gettare”) con riferimento all’antichissimo uso di spezzare in due parti irregolari una moneta o un altro oggetto, per servirsene come mezzo di riconoscimento, o di accertamento e controllo di un diritto. Repetita iuvant: come ha titolato questa testata, il caso Boschi rimarrà per il governo Renzi un incidente di percorso che non rappresenta il nuovo. Qualcuno sorriderà: è solo un episodio. Ma attenzione, chi conosce la cibernetica (guarda caso l’etimologia: kybernân “governare il timone”), sa bene che la parte e il tutto coincidono.
Ernesto Vergani