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Politica
Autonomia, Calderoli replica al Pd: "Bonaccini del 2018 è lo stesso di oggi?"
Roberto Calderoli

"Paradossale che l'altra candidata alla guida del Pd, Elly Schlein, che spara a pallettoni contro l'autonomia differenziata, fosse vice-governatrice dell'Emilia Romagna quando l'accordo fu votato dal Consiglio regionale"


"Quando il presidente Stefano Bonaccini afferma sì all'autonomia ma no a quella di Calderoli mi auguro che segua l'insegnamento di Einaudi: prima bisogna conoscere, discutere e poi deliberare". Con queste parole il ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, intervistato da Affaritaliani.it, replica alle parole di oggi del presidente della regione Emilia Romagna e candidato alla segreteria del Partito Democratico che ha affermato "sì all'autonomia, ma no a quella di Calderoli".

"Il testo non è ancora arrivato in Consiglio dei ministri e spero che il Governatore candidato alla segreteria del Pd voglia prima conoscese e discutere di decidere. Proprio per non contraddire lo spirito einaudiano. Afferma che la legge deve essere esaminata dal Parlamento, ma l'attuazione dell'autonomia regionale differenziata, dopo il Cdm, andrà proprio in Parlamento. E quindi è esattamente questo il percorso. La seconda condizione posta da Bonaccini è la definizione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni) e ricordo a Bonaccini che già in legge di Bilancio è stato deciso che la definizione dei Lep viene fatta entro 12 mesi, requisito fondamentale per l'attribuzione delle varie forme di autonomia".

Calderoli prosegue: "L'abbandono della spesa storica e la definizione dei costi e dei fabbisogni standard sono già previsti nella legge di attuazione come condizione sine qua non senza la quale non potrà esserci l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia differenziata. Ed è sorprendente rileggere la pre-intesa che Bonaccini aveva sottoscritto con il governo Gentiloni, nella quale non vi era traccia dei Lep e il superamento delle spesa storica avveniva nel giro di ben 6 anni. E oggi viene anche rimessa in discussione la richiesta di autonomia su istruzione e sanità che erano invece contenute nella pre-intesa sottoscrita dallo stesso Bonaccini con Gentiloni".

"Non riesco a capire se il Bonaccini Governatore del 2018 e il Bonaccini candidato segretario del Pd del 2023 siano la stessa persona. Quantomeno dicono e sottoscrivono cose diverse. Ma io conservo tutto, e carta canta. Ultima cosa, è poi paradossale che l'altra candidata alla guida del Pd, Elly Schlein, che spara a pallettoni contro l'autonomia differenziata e attacca Bonaccini sulla materia, fosse vice-governatrice dell'Emilia Romagna quando l'accordo fu votato dal Consiglio regionale. Io ho tutte le carte, conservo tutto", conclude il ministro Calderoli.

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