Calderoli, serpente in casa. Lo uccide: polemica
"Non sono mai stato superstizioso - scrive il leghista - ma dopo la “makunba” che mi ha fatto il papà della Kienge mi è capitato di tutto e di più". Scrive così Roberto Calderoli su Facebook, raccontando di aver ritrovato un serpente in cucina di casa sua e dopo aver postato una foto con in mano la carcassa dell'animale da lui ucciso. Il riferimento alla makumba riguarda il presunto rito che il padre dell’ex ministro congolese avrebbe fatto per proteggere la figlia dal senatore, che l’aveva paragonata a un orango durante un comizio del Carroccio.
Per quell’episodio, tra l’altro, è a processo con l’accusa di diffamazione aggravata dall’odio e dalla discriminazione razziale. "Quello che potete vedere nell’allegato - prosegue Calderoli - è il serpente che ho catturato questa mattina nella cucina di casa mia. A voi sembra normale che un serpente di 2 metri sia nella cucina di una casa di Mozzo?". Segue lo scatto con il cadavere del serpente, un biacco. E si è subito scatenata l'ira degli animalisti dato che il biacco è una specie protetta a livello europeo.