Caro Renzi, rottama il giurassico Zanda
di Pietro Mancini
Matteo Renzi, da pochi mesi leader del PD, non ci azzecca nulla con la scelta di Bersani-incredibilmente elogiata da Fassino- che designò candidato a Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, arrestato mercoledì. Ma il giovane leader potrebbe, se non denunciare per "alto tradimento" la vecchia classe dirigente più compromessa, chiedere e ottenere un passo indietro, perlomeno, dei non pochi Gattopardi e degli "uomini per tutte le stagioni". Ad esempio, a festeggiare il trionfo renziano alle europee, c'era anche l'attempato Luigi Zanda, presidente dei senatori del PD, ma già collaboratore, 30 anni fa, al Quirinale, di Cossiga.
Fu il Picconatore a ottenerne dal fanfaniano Bernabei, suocero del craxiano Minoli, la sistemazione nel consorzio "Venezia Nuova", delegato a coordinare, e a spartire, tutti gli appaltoni per il MOSE. E Zanda restò su quella poltrona ben 10 anni fino a quando il sindaco di Roma, Rutelli, non lo chiamò a occuparsi dei lavori per il Giubileo : una "torta" di 6 miliardi di euro. Poi collegio senatoriale blindato per la Margherita, quindi con Veltroni nel PD. Caro Renzi, d'accordo, nessuna rottamazione, totale e spietata.
Ma, almeno, si impegni a garantire una chiara e netta discontinuità con il passato, non lasciando negli incarichi di vertice personaggi "giurassici". E al Sindaco di Venezia faccia una breve telefonatina : gentile professore, si goda la vista della città dai balconi del suo splendido Palazzo nobiliare. Il mio partito non ha più bisogno del suo servizio....alla comunità. Un cordiale saluto