Politica
Caso Boschi e salva-banche, Europa e mercati attaccano l’Italia per mancanza di trasparenza
Ernesto Vergani
“Sono impauriti perché ci vorrebbero più deboli e marginali. Se ne facciano una ragione: l’Italia è tornata”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, risponde allo scontro in atto con l’Unione europea. “Renzi non offenda la Commissione. (…) Non abbiamo un vero interlocutore a Roma”, aveva affermato, in due fasi, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.
La lettura della vicenda fatta da Renzi sembra psicologica. La traduzione del cui pensiero potrebbe essere: “Attaccano perché hanno paura. La miglior difesa è l’attacco”. Potrebbe essere. Ma a questo punto, si può anche fare lettura psicologica dell’ ottimismo di Renzi: “Il fanatismo è l’iper compensazione di un dubbio. L’iper ottimismo nasconde scarsa convinzione, paura che l’Italia non sia all’altezza”. In questo modo, le due paure, quella di Juncker e di Renzi, opposte e contrarie, si azzererebbero. Il punto è quindi un altro.
La vera questione, rivelata inconsciamente dallo stesso Renzi, è il contrario (nel contrario si annida spesso la verità) della paura: la fiducia. Ciò che fa girare l’economia, concetto alimentato appunto anche dall’ottimismo. Sempre a proposito di parole, Jean-Claude Juncker ha utilizzato (quanto inconsciamente?) il verbo offendere, concetto che può anche essere considerato l’opposto della libertà. E la lente di ingrandimento per riconoscere questi due elementi della democrazia, fiducia e libertà, è la trasparenza. L’Italia in questi giorni potrebbe essere sotto attacco, sia da parte dell’Europa (l’offesa di Juncker) che dei mercati finanziari (la speculazione sui titoli bancari a Piazza Affari), per mancanza di trasparenza circa il decreto salva-banche e il presunto conflitto di interessi del ministro Maria Elena Boschi.