Berlusconi mezzo falco. Governo salvo (per ora)
di Alberto Maggi

@AlbertoMaggi74

Il solito leit motiv della sinistra delle tasse. Il solito attacco a una parte della Magistratura. Ma nessuna crisi di governo. Silvio Berlusconi, dopo aver rivisto il videomessaggio almeno dieci volte, ha finalmente mandato in onda il suo discorso a reti unificate. Doppiopetto, sguardo spento, fotografie dei figli e dei nipoti: il Cavaliere non ha lanciato la bomba. Il governo Letta va avanti, non cade.
Il Pdl non apre la crisi. E non poteva essere altrimenti. Marina e Confalonieri, oltre agli altri manager delle aziende di famiglia, hanno fatto capire chiaramente all'ex premier che non è il momento di ascoltare i falchi. Meno Santanchè, insomma. Anche perché - come ha ben spiegato il buon Crosetto ad Affaritaliani.it - il capo dello Stato non scioglierebbe le Camere in caso di caduta di Letta, nemmeno se nessuno del Pdl e del M5S fosse disposto a sostenere un altro esecutivo. Non se ne esce. Con il Porcellum non si rivota. E quindi a Berlusconi non resta che la retorica mista di rabbia per le sentenze contro di lui (e il suo patromonio) ma nessuna ripercussione politica. Resta il rilancio di Forza Italia, che forse piacerà più agli italiani del grigio Popolo della Libertà.
C'è però un altro nodo: chi sarà il successore del Cav? Nessuno per ora. Angelino Alfano non ha il quid. Giorgia Meloni è troppo di destra. Flavio Tosi è un leghista perfino non amato dalla Lega. Marina, forse, potrebbe continuare la dinastia di Arcore. Ma lei non vuole. Restano altri nomi, come Diego Della Valle e forse Corrado Passera, ma per ora non si vede l'erede politico. Letta va avanti (Iva permettendo). Tanto tuonò che non piovve.