Cda Rai, Parlamento pronto al voto. Chi resta, chi salta e chi arriva. I nomi - Affaritaliani.it

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Cda Rai, Parlamento pronto al voto. Chi resta, chi salta e chi arriva. I nomi

Rai, il voto di mercoledì rischia di saltare?

Di Sempione Mazzini
La voce della coscienza in casa Rai

 

Dopo settimane di attesa, Camera e Senato sono allineati. Mercoledì 7 luglio, a partire dalle 9,30 del mattino, inizieranno le votazioni per designare i quattro componenti del Cda della Rai eletti dal Parlamento. I dipendenti di viale Mazzini sono stati ben più rapidi, confermando un mese fa, il 7 giugno, Riccardo Laganà. Per completare il "settebello" della Tv di Stato, a questo punto, mancherebbero solo l'amministratore delegato (deciderà da solo il premier Draghi) e il presidente, dove parte in pole position il giornalista Antonio Di Bella.

Ma, c'è un ma. La data del 7 luglio è stata decisa dalla conferenza dei capigruppo di Camera e Senato un po' al buio. Solo Lega e PD hanno le idee ben chiare: da una parte il manager Igor De Biasio, dall'altro l'economista e tecnologa dell'informazione, Francesca Bria. La bufera che ha travolto i residui di unitarietà del Movimento 5 stelle ha messo in forse la designazione del giurista Alessandro Di Majo e quindi i pentastellati potrebbero aver bisogno del tempo per rimettere tutte le carte a posto dopo le guerre stellate tra Conte e Grillo.

Il vero nodo è la conferma del meloniano Gianpaolo Rossi, reo, a detta degli alleati di centrodestra che gli diedero i voti tre anni fa, di aver giocato di sponda con l'ex ad Salini solo per favore i rappresentanti di Fratelli d'Italia a scapito delle posizioni di Lega e Forza Italia. Fdi sta facendo fuoco e fiamme per riportarlo a viale Mazzini, mentre gli azzurri vorrebbero reclamare un posto per Simona Agnes. A poche ore dal voto i partiti, in altre faccende affaccendati, non si erano nemmeno seduti attorno al tavolo per stabilire dove far eleggere i propri rappresentanti, se alla Camera o al Senato, e con quali voti.

Insomma, alto mare. Se a tutto questo si aggiunge il rebus sull'amministratore delegato e sul presidente, il braccio di ferro sugli emendamenti al Sostegni bis e al Semplificazioni, le incertezze sul delicatissimo decreto legge sulla cybesicurezza, si capisce che ci sono tutte le condizioni per far slittare il voto. Ma in Parlamento i ben informati rassicurano: mercoledì si voterà, gli accordi saranno presi tra lunedì e martedì.