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Politica
franco marini (1)

Seconda fumata nera del Parlamento riunito in seduta comune per l'elezione del presidente della Repubblica. Le schede bianche sono state oltre 400, Rodotà si ferma a 230.

Si è entrati in una "fase nuova", di cui è necessario "prendere atto" e spetta al Pd "fare una proposta". Lo ha detto il segretario Pd Pier Luigi Bersani: "Bisogna prendere atto di una fase nuova. A questo punto penso tocchi al Partito Democratico la responsabilità di avanzare una proposta a tutto il Parlamento. Questa proposta sarà, come nostro costume, decisa con metodo democratico nell'assemblea dei nostri grandi elettori".

Il Partito democratico "si sta spaccando in 2 o 3 correnti" a causa della votazione per il presidente della Repubblica, ha detto dal canto suo Beppe Grillo, il cui partito punta all'elezione di Rodotà. Da Trieste il leader 5 stelle ha detto: "Non sto gioiendo, non sono contento nel vedere gente che brucia la tessera del Pd davanti a Montecitorio, non mi fa piacere".

La prima votazione ha visto Marini non superare il quorum dei due terzi. Il Pd e il Pdl, a questo punto, voteranno scheda bianca. La Lega, invece, ha deciso di sfilarsi e non partecipare a tutte le prossime votazioni. "Tocca a Rodotà, il Pd non ha motivo di non votarlo" preme invece il M5S attraverso il capogruppo al Senato Vito Crimi.

Al primo spoglio l'ex sindacalista, il candidato proposto da Pierluigi Bersani per un'intesa con Pdl e Scelta civica, si è fermato a 521 voti. Stefano Rodotà, candidato del Movimento 5 Stelle, sostenuto anche da Sel, ha raggiunto 240 voti, 32 in più dei grandi elettori grillini (163) e vendoliani (45).

Terzo, invece, Sergio Chiamparino con 41 voti, poi Romano Prodi 14, Emma Bonino 13, Massimo D'Alema 12, Giorgio Napolitano 10, Anna Finocchiaro 7, Anna Maria Cancellieri 2, Mario Monti 2. Le schede bianche sono state 104, le nulle 15, le disperse 8. I votanti sono stati 999 su 1007 grandi elettori.

Già da ieri in privato Berlusconi aveva confidato i suoi dubbi sulla capacità di Pier Luigi Bersani di imporre il nome dell'ex presidente del Senato a tutto il partito, e certo i segnali arrivati dall'assemblea dei grandi elettori democratici non erano stati confortanti.

A questo punto una delle ipotesi è quella di lasciare 'decantare' il nome di Marini alla seconda votazione e forse anche alla terza per riproporlo al quarto scrutinio quando il quorum si sarà abbassato. Il timore del Cavaliere è che alla fine nel Pd prevalgano altri candidati, per esempio Romano Prodi. L'orientamento è dunque quello di provare a tenere in vita il 'patto' fatto con Bersani.

Eppure sulla vittoria di Marini al primo turno l'ex premier oggi sembrava non avere dubbi. "Scusate, non parlo, la situazione è...", aveva detto il Cavaliere lasciando Montecitorio. Ma alla domanda su cosa sarebbe successo se Marini non fosse stato eletto capo dello Stato alla prima votazione, il leader del Pdl aveva risposto: "Passerà".


LA CRONACA DI AFFARITALIANI.IT

19.30 - Terza fumata nera. Bianche 418, a Rodotà 230, a Marini 15, a Chiamparino 90, a Prodi 13, a D'Alema 38.

19.25 - Silvio Berlusconi arriva in piazza a Udine per un comizio per le elezioni regionali e viene fischiato da alcuni contestatori. Immediatamente il leader del Pdl ha quindi preso la parola e affermato: "Non avete rispetto per gli avversari".

19.17 - Matteo Renzi questa sera sara' a Roma per cenare con i 'suoi' parlamentari. E' quanto si apprende da fonti vicine al sindaco.

19.00 - Il M5S portera' avanti il nome di Stefano Rodota' fino alla quarta votazione. Lo ha annunciato Beppe Grillo nel corso di un comizio a Trieste.

18.47 - "Bisogna prendere atto di una fase nuova. A questo punto penso tocchi al Partito Democratico la responsabilita' di avanzare una proposta a tutto il Parlamento". Lo ha dichiarato Pier Luigi Bersani. "Questa proposta sara', come nostro costume, decisa con metodo democratico nell assemblea dei nostri grandi elettori", ha spiegato il segretario del Pd.

18.26 - Pier Luigi Bersani e' sicuro che il Pd non implodera' per lo scontro interno sul Quirinale. "No", ha risposto il leader del Pd ai cronisti, ma "certo che sono preoccupato, sono preoccupato per l'Italia. E' troppo solenne?".

18.20 - A Montecitorio si e' conclusa la seconda votazione per eleggere il Presidente della Repubblica. INIZIATO LO SCRUTINIO.

18.09 - "Se il Pd continuera' a convergere sul nome di Franco Marini, il Pdl lo votera' alla quarta  votazione". Lo ha detto Raffaele Fitto, deputato del Pdl, conversando con i giornalisti di Montecitorio dopo aver parlato a lungo assieme a Denis Verdini con Pier Ferdinando Casini. "Voteremo scheda bianca alla seconda e alla terza votazione", ha ribadito Fitto, "e voteremo alla quarta Franco Marini, come abbiamo fatto e sperando che lo voti, stavolta, anche tutto il Pd...".

17.56 - "Mi ha sorpreso sentire il mio nome ripetuto nell'Aula di Montecitorio in un'occasione come quella dell'elezione del Presidente della Repubblica". E' quanto afferma Sergio Chiamparino, presidente della Compagnia di San Paolo. "Sono convinto - aggiunge - che la presenza di molti amministratori locali tra i grandi elettori abbia giocato un ruolo. Confido che chi ha scritto il mio nome sappia al piu' presto trovare una soluzione nell'interesse del Paese".

17.37 - Contestazioni e fischi per Roberto Formigoni di fronte a Montecitorio mentre alla Camera e' in corso la seconda votazione per il presidente della Repubblica. Mentre l'ex presidente della Lombardia attraversava la piazza, dai manifestanti che da questa mattina sono radunati per chiedere l'elezione di Stefano Rodota' al Quirinale, e' partita una salva di fischi e urla 'buffone, buffone'.

17.28 - Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, questa sera potrebbe incontrare il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. E' quanto si apprende da fonti qualificate.

17.05 - "Mi auguro che il Pd converga sul nome di Rodota'. Sarebbe un atto di coraggio per il bene del centrosinistra". Lo dice Nichi Vendola parlando con i cronisti di fronte a Montecitorio.

16.46 - Nuova assemblea dei grandi elettori del Pd prima della quarta votazione. La convocazione non e' ancora partita, ma da piu' fonti si apprende che deputati, senatori e delegati regionali saranno chiamati non appena si decidera' quale strategia adottare. Fino alla terza votazione di domani mattina e' stato deciso di votare scheda bianca e probabilmente dunque la riunione sara' nell'intervallo del pranzo.

16.38 - "Ho chiesto a Bersani e a tutta la segreteria di dimettersi e di lasciare a gruppi parlamentari PD il compito di sintonizzarsi con il popolo italiano". Lo dice su twitter il sindaco di Bari, Michele Emiliano.

16.01 - Il Movimento 5 stelle votera' a oltranza il proprio candidato al Colle, Stefano Rodota', anche dalla quarta votazione in poi. E se spuntasse il nome di Romano Prodi? Prodi potra' essere votato "solo se tutti i candidati M5S prima di lui nella rosa delle Quirinarie dovessero rinunciare" ha spiegato il deputato 5 stelle Roberto Fico.

15.55 - "La spaccatura nel Pd l'ha provocata chi non ha gestito questo passaggio come invece era stato gestito nel '99 e nel 2006". Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi intervenendo all'inaugurazione di un fontanello, ricordando che quando "nel 1999 c'erano Veltroni segretario, D'Alema presidente del Consiglio, il centrosinistra fece una operazione di metodo ma anche di merito individuando un nome che andasse bene a tutti, quello di Ciampi". "Nel 2006 - ricorda ancora Renzi - Fassino segretario e Prodi presidente del Consiglio, il centrosinistra fece una operazione comune trovando" convergenza su "quello di Napolitano. Stavolta c'e' stato un metodo profondamente diverso e, a mio giudizio, profondamente sbagliato".

15.23 - "Dal Pd dicono che con questo motodo delle 'larghe intese' nemmeno Napolitano ce l'avrebbe fatta...". Andrea Olivero sintetizza cosi' le difficolta' emerse tra i democratici sul nome di Franco Marini per il prossimo presidente della Repubblica. Dopo la fumata nera sull'ex leader della Cisl i partiti stanno valutando cosa fare per la seconda e terza votazione. "Noi non parteciperemo alla terza e alla votazione", spiega un esponente della Lega al termine dello scrutinio. Scelta civica ha scelto di votare scheda bianca, stesso orientamento nel Pd. Il Pdl non ha ancora preso una decisione, e' in corso una riunione in via del Plebiscito alla presenza di Silvio Berlusconi. Non e' escluso che si arrivi alla stessa decisione.

14.55 - Al momento l'indicazione resta la stessa di ieri sera: continuare a votare per Franco Marini anche al secondo scrutinio. Fonti Pdl riferiscono infatti che per ora, dopo l'ufficializzazione dell'esito del primo voto, non e' arrivato alcun ordine di scuderia su un eventuale cambio di rotta: "il problema non e' il nostro - osserva piu' di un parlamentare pidiellino - il cerino e' in mano al Pd, sono loro che devono capire che vogliono fare". E se, viene ancora spiegato, dovesse essere confermata la notizia secondo cui il  Pd al secondo scrutinio votera' scheda bianca, il Pdl potrebbe continuare a votare Marini o votare scheda bianca, in attesa di avere un segnale dai democratici su un nuovo candidato. Sul tavolo anche l'opzione scheda bianca, ma nel Pdl ci sono alcune perplessita': "Che facciamo - domandano ad esempio due pidielline - votiamo tutti scheda bianca e poi che succede?". Ma i vertici di via dell'Umilta', in contatto con Silvio Berlusconi, e in procinto di riunirsi con il Cavaliere, starebbero prendendo in seria considerazione la linea della scheda bianca, almeno finche' le trattative con il Pd non si riaprano dopo la bocciatura di Marini. Infine, c'e' anche l'opzione del non votare al secondo scrutinio.

14.32 - Franco Marini ha ottenuto 521 voti nel primo scrutinio. Seguono Rodota' con 240 voti, Chiamparino 41, Prodi 14, Bonino 13, D'Alema 12, Napolitano 10, Finocchiaro 7, Cancellieri 2, Monti 2. I voti dispersi sono stati 18, le schede bianche 104, le nulle 15.  I 'grandi elettori' assenti alla prima votazione sono stati 8, tra cui i senatori a vita Andreotti e Ciampi.

14.28 - Il secondo scrutinio per eleggere il Presidente della Repubblica comincera' alle 15,30.(

14.25 - La votazione? "Si commenta da se'". Nichi Vendola cosi' risponde ai giornalisti che lo intercettano in Transatlantico dopo che l'Aula non ha assegnato la maggioranza dei due terzi a Fraco Marini per diventare il nuovo inquilino del Colle. "Credo sia indispensabile fermare la giostra e riprendere il filo della discussione", aggiunge il leader Sel.

14.15 - Il Pd al secondo scrutinio votera' scheda bianca. Lo si apprende da fonti parlamentari.

14.08 - "Noi con il Pd non facciamo nessun inciucio e nessun tipo di accordi. Seguiamo il nostro programma, ma l'incandidabilita' di Berlusconi la votiamo insieme in Parlamento". Lo ha affermato il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, a margine del suo comizio a Grado. Grillo ha aggiunto: "Cominciamo cosi' oppure togliamo il 'porcellum' in due minuti. Il Parlamento - ha precisato Grillo - puo' legiferare. Bersani e' complice di questo sistema che ha bloccato la democrazia in questo Paese".

14.02 - Dopo il Conte Mascetti e Valeria Marini, dallo spoglio per l'elezione del Presidente della Repubblica spunta anche il nome di Veronica Lario. Un 'grande elettore' infatti ha infilato nell'urna la scheda con il nome della ex signora Berlusconi. L'aula ha accolto la provocazione con una risata.


13.56 - Franco Marini non raggiunge il quorum dei due terzi necessari ad essere eletto alla Presidenza della Repubblica. Quando e' ancora in corso lo spoglio, Marini ha raccolto piu' di 300 voti, che pero', rispetto ai voti espressi, non sono sufficienti a raggiungere il quorum di 672.

13.49 - QUIRINALE: MARINI NON PASSA ALLA PRIMA VOTAZIONE
 

13.10 - INIZIATO LO SPOGLIO

13.01 - Alza le braccia Silvio Berlusconi quando i cronisti gli chiedono se Franco Marini ce la fara' a essere eletto Presidente della Repubblica. Sulle prime l'ex premier fa un gesto che sembra dire si' ma poi dice: "Non lo so...", spiega ai cronisti.  
 

12.58 - "A Roma si sono chiusi al Capranica di notte Berlusconi e Bersani per decidere il destino di 60 milioni di italiani. E' pura fantascienza". Lo ha detto a Grado (Gorizia) il leader di 5 Stelle, Beppe Grillo, nel corso di un comizio. "Sembra di essere ai tempi del discorso di Mussolini al Lirico. Qui c'e' da scegliere invece tra il Presidente degli italiani che sara' Rodota' e quello di Berlusconi che sara' Marini".

12.38 - Mentre nell'aula della Camera procede la 'chiama' al voto per il Quirinale, in piazza Montecitorio va in scena la protesta. Contro la crisi e contro la scelta dei democratici di convergere su Franco Marini come nuovo inquilino del Colle. Da un lato una quindicina di sindaci che arrivano da tutta Italia in rappresentanza dell'associazione dei piccoli comuni lancia il suo appello perche' non si riesce piu' ad andare avanti e ad erogare servizi, dall'altra, ma senza soluzione di continuita', da un gruppetto di una cinquantina di manifestanti si levano striscioni che inneggiano a Stefano Rodota'. "Non fatelo, non vi votiamo piu'" c'e' scritto contro la candidatura Marini. "Non votatelo non votatelo" e' il refrain amplificato da un megafono. "Elettrice Pd. Il mio presidente e' Rodota'", e' ancora scritto. E poi: "Bersani se vuoi suicidarti fallo ma lascia stare il Pd"", recita un'altra scritta.

12.26 - E' in corso negli uffici della 'Corea' un incontro tra Silvio Berlusconi e Pier Ferdinando Casini.     Il Cavaliere, chiuso nella sua stanza alla Camera sin da subito dopo il voto, e' stato ora raggiunto dal leader Udc.

12.12 - Mentre si svolgono le operazioni di voto per il primo scrutinio, i parlamentari pidiellini fanno di conto e confidano in una settantina di voti di margine che dovrebbero, almeno sulla carta e al netto dei franchi tiratori, assicurare a Franco Marini l'elezione a presidente della Repubblica gia' al primo scrutinio. In Transatlantico, tra i capannelli dei parlamentari del Pdl regna un contenuto e cauto ottimismo sulla tenuta dell'intesa raggiunta ieri con il Pd sul nome dell'ex presidente del Senato.

L'indicazione ricevuta sulla base dell'accordo siglato, viene spiegato, e' di votare compatti Marini tutte e quattro le prime votazioni, ma si punta ad eleggere il nuovo Capo dello Stato al primo scrutinio. Anche perche', e' il timore, se Marini non dovesse farcela subito potrebbero via via scendere i numeri a sua disposizione. Da qui la scelta della Lega, a differenza di quanto annunciato ieri sera, di votare sin dal primo scrutinio per l'ex sindacalista, in modo da assicurargli piu' voti. Il Pdl ragiona sui problemi interni al Pd, ma le voci di un primo 'ricompattamento' fanno ben sperare: i 'giovani turchi' sono piu' o meno rientrati, fanno notare nelle fila pidielline, e anche se in dissenso rispetteranno l'indicazione del gruppo. Certo, nel Pdl non si nega che i margini siano stretti, perche' se e' vero che almeno sulla carta i voti che metterebbero al riparo Marini sono almeno una settantina, e' altrettanto vero che nel segreto dell'urna tutto puo' accadere. Silvio Berlusconi ieri con Bersani era stato chiaro: deve essere eletto subito. Il timore e' sempre lo stesso: ritrovarsi al Colle un nome 'sgradito'. Dopo aver votato, il Cavaliere si e' riunito con i suoi, tra cui anche il segretario Alfano, nel suo ufficio a Montecitorio.

11.59 - "Boh, vediamo...". E' la laconica risposta del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, mentre e' in corso il primo scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica, ai cronisti che gli chiedono se Franco Marini possa essere eletto al primo voto.

11.40 - Fonti della Presidenza della Camera fanno notare che Catiuscia Marini non e' eleggibile, in quanto nata nel 1967. Scrivere sulla scheda il solo cognome 'Marini' non dara' quindi problemi di omonimia per l'elezione del Presidente della Repubblica.

11.37 - Umberto Bossi si dice convinto che Franco Marini possa farcela gia' alla prima votazione. Parlando con i giornalisti alla Camera, risponde "si" a chi gli chiede se Marini sara' eletto al primo voto. La Lega ha votato compatta? "Si", replica Bossi.

11.30 - "Capisco che si e' arrivati alla candidatura di Franco Marini in modo sofferto e con un metodo che ha potuto creare comprensibili turbamenti, ma ora dobbiamo valutare l'opportunita', per il Paese, di un candidato che deve essere eletto con un ampio consenso e che e' persona le cui qualita' politiche e morali non possono essere messe in discussione da nessuno". E' quanto afferma Massimo D'Alema, presidente della Fondazione Italianieuropei. "Tale scelta - sottolinea - e' stata discussa e approvata dai nostri gruppi parlamentari. Un partito serio, non solo per la validita' in se' della scelta, ma anche per dimostrare la sua affidabilita', non puo' che comportarsi con coerenza in queste ore cosi' importanti per l'avvenire del Paese".

"Sono persuaso che Marini - prosegue D'Alema - potra' essere un buon presidente della Repubblica, anzitutto per la sua storia e la sua formazione di sindacalista e uomo politico, da sempre vicino alla gente semplice e al mondo del lavoro. Oggi abbiamo bisogno di una personalita' in grado di riavvicinare i cittadini alle istituzioni". "Lasciate che dica, senza alcuno spirito polemico, che non condivido certe ironie. Sono amico di Lula, un sindacalista diventato presidente del Brasile, il quale certamente aveva bisogno di interpreti per parlare con Obama. Ma questo non gli ha impedito - sottolinea D'Alema - di svolgere un ruolo straordinario al servizio del suo popolo". "Cio' che dico - prosegue il presidente della Fondazione Italianieuropei - non e' rivolto contro nessuna delle personalita' di cui si discute per il Quirinale. Con molte di esse ho un rapporto antico di stima, amicizia e collaborazione. Ma, ripeto, il risultato di questo sofferto confronto e' stata la convergenza attorno a Marini".

11.29  - La Lega vuole "un Governo". Lo spiegano fonti del Carroccio a chi chiede perche' abbiano scelto di votare per Franco Marini al Quirinale. E' un viatico - spiegano sempre le stesse fonti qualificate - affinche' Pd e Pdl si mettano d'accordo e si faccia nascere un nuovo esecutivo. La Lega e' tornata a riunirsi stamattina ed ha deciso "all'unanimita'" di pronunciarsi per Marini.

11.25 - Facce scure e poca voglia di scherzare tra i grandi elettori del partito democratico che attendono in Transatlantico di votare per il Presidente della Repubblica. La tormentata assemblea di ieri sera ha lasciato non pochi strascichi e ci sono molti dubbi che Franco Marini sia eletto al primo scrutinio. E solo se prendera' almeno 600 voti, secondo i calcoli che girano, l'ex presidente del Senato potrebbe farcela al quarto turno. "Se non ce la fa al primo turno - spiega un franceschiniano - dipende da quanti voti mancheranno al quorum. Se ne mancano una trentina si va avanti con lui anche nei voti successivi, se ne mancheranno un centinaio forse servira' una riflessione". Non voteranno Marini certamente i delegati renziani che come i prodiani metteranno nell'urna una scheda non compilata. "la Lega vota Marini. Il nome compatta il centrodestra e spacca il centrosinistra. Siamo riusciti in questa impresa", ha sottolineato il renziano Dario Nardella.

 

 

"Votero' scheda bianca finche' il campo non sara' sgombero dalla proposta Marini", ha spiegato Sandra Zampa, portavoce di Romano Prodi. Voteranno per Stefano Rodota', invece, sia Pippo Civati sia Ignazio Marino. Per Emma Bonino e' invece l'ex radicale Roberto Giachetti, insieme alla pattuglia socialista. E non votera' Marini neanche la bersaniana Elisa Simoni. Rivendica liberta' di coscienza Maria Grazia Carrozza. "Stiamo cercando di discutere fra noi e trovare una soluzione, il voto e' segreto e ognuno lo esercitera' secondo la propria coscienza. Inclusa la sottoscritta", ha scritto su Facebook. Rientrano nei ranghi i 'giovani turchi' come Matteo Orfini che ieri sera avevano criticato la scelta del segretario Pier Luigi Bersani. "Come avevo detto ieri sera mi atterro' alla disciplina del gruppo e votero' per Marini", ha spiegato Orfini. E tutti si stanno concentrando alla ricerca dei voti perduti: "vediamo se e quanti ne hanno recuperati nella notte" spiega un renziano, mentre circola il numero di 610 voti a favore di Marini. Ma e' soprattutto dai territori che stanno arrivando sul Pd pressioni per cambiare una strategia che sta lacerando il partito. "Fermatevi", ha scritto questa mattina su Twitter il segretario dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

11.18 - Silvio Berlusconi si fa attendere e vota solo alla terza chiamata. La Presidente della Camera Laura Boldrini ha chiamato per due volte tutti i senatori e Berlusconi e' risultato assente. In via eccezionale, Boldrini ha chiamato per la terza volta alcuni nomi tra gli assenti. A questo punto Berlusconi ha votato.

11.17 - "Io voto Bonino. Il dissenso nel Pd non e' circoscritto ai soli renziani ma ci sono molti altri malumori. Un argomento del genere deve essere discusso ai fini di trovare un nome che crei consenso e non che divida". Cosi' Roberto Giachetti durante la trasmissione 'Teleselezione' in onda su Radio Ies. Il vicepresidente della Camera conclude:" Non ci puo' essere la disciplina di partito ma una discussione che crei consenso, e questo non e' accaduto".

11.12 - Silvio Berlusconi e' giunto da pochi minuti a Montecitorio, dove si sta svolgendo la prima votazione per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. L'ex premier, che non ha votato alla prima chiama dei senatori, e' entrato in Aula in ritardo anche rispetto alla seconda chiama: il suo nome, infatti, era gia' stato chiamato.

11.11 - "Il clima e' difficile e di spaccatura: bisogna tenerne conto". Cosi' Cesare Damiano del Pd intevristato nello speciale TgLa7, aggiungendo che si tratta di "una spaccatura profonda che va compresa e che non e' una cosa che riguarda il cosiddetto popolo del web ma le persone normali". Per Damiano "Marini potrebbe e' un buon padre che puo' conciliare" e se sta creando questa spaccatura e' solo "perche' si teme un accordo con il Pdl con Berlusconi" per cui ha precisato: "Non c'e' nessun inciucio: se questa elezione fosse il preludio per un Governissimo io - ha annunciato - non ci sto", assicurando che "non ci starebbe neanche il Bersani e il Pd" . 11.00 - "Se non ci sono troppi smottamenti all'interno del Pd, potrebbe farcela fin dalle prime votazioni". Cosi' Sandro Bondi del Pdl che, dai microfoni del TgLa7 si dichiara "soddisfatto" di aver votato Franco Marini per il Quirinale: "una persona seria e autorevole come lui che puo' dare un segnalo positivo all'Europa".

10.53 - "Votero' scheda bianca", annuncia Sandra Zampa. La deputata Pd chiarisce che "finche' il campo non sara' sgombero dalla proposta Marini, si corre solo il rischio di bruciare altre candidature degne, compresa - sottolinea - quella di Rodota'".

10.52 - "Almeno il 50% dei gruppi Pd in Parlamento sono contrari a Marini". A offrire questa lettura dei numeri, ufficialmenti diversi, e' Ignazio Marino candidato sindaco del Pd per il comune di Roma. Lo dice dai microfoni del Tg La7 sostenendo che Marini "non puo' rappresentare l'unita' del paese mentre Rodota' si'". Convinto che il successore di Giorgio Napolitano non verra' eletto nella prima votazione l'invito di Marino al partito e' di una ulteriore discussione e riflessione.10.48 - Si limita a sorridere e a considerare, sul filo dell'ironia, che "comunque non credo che potremmo prendere transfughi, viste le nostre rigide regole". Roberta Lombardi, conversando con i giornalisti in Transatlantico, risponde cosi' a chi le domanda se non si rischi che siano i 5 Stelle a fare 'scouting' nel Pd, quando la legislatura si era aperta con indicazioni in senso contrario. La capogruppo M5S alla Camera non nasconde di bocciare la candidatura Marini ne' quella che ritiene "la vera candidatura del Pdl, cioe' D'Alema" e invita a considerare come "una vittoria dei cittadini, la trasparenza su un nome come quello di Rodota', fuori dei soliti giochi in cui e' ricaduto chi parlava di rinnovamento".

10.46 - Con il si' di Lega e Scelta Civica gia' dal primo turno, Pdl ottimista sul via libera subito a Franco Marini. Sono 177 i voti di margine, mentre i 'dissidenti', viene calcolato dal partito di via dell'Umilta', non dovrebbero superare la centinaia.

10.39 - “Franco Marini ha qualità professionali, umane e morali, per cui penso sia una figura assolutamente adeguata per il ruolo che andrà a ricoprire”. Lo ha detto Davide Zoggia (Pd), ad Agorà, su Rai Tre, in collegamento da Montecitorio. “Non mi risulta che il Pd sia spaccato a metà – ha osservato Zoggia – mi risulta che ci siano sensibilità diverse, tra cui Renzi, che hanno già dichiarato che non voteranno Franco Marini. La discussione interna al nostro partito sconta alcune prese di posizione che forse con Marini c’entrano poco”. “La scelta di Sel mi lascia un po’ perplesso – ha aggiunto – Ci sarebbero stati problemi su tutti i candidati, vista la situazione politica del nostro Paese”.

10.38 - Il primo scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica potrebbe proporre un problema di omonimia. Tra i delegati regionali c'e' la Presidente della regione Umbria Catiuscia Marini. Il candidato piu' accreditato alla prima votazione e' Franco Marini. I 'grandi elettori' dovranno quindi scrivere sulla scheda nome e cognome

10.30 - "Io lavoro per difendere il centrosinistra, che va difeso da se' stesso e dalle ombre dell'inciucio di palazzo". Lo dice il leader di Sel, Nichi Vendola. Vendola ha parlato di "inquietante compattezza del centrodestra sul nome di Marini ma il popolo nostro e l'opinione pubblica ha l'immagine di un palazzo che si avvita su se' stesso". Marini, secondo Vendola e' "cronologicamente fuori dall'onda di cambiamento. Rivolgendosi a Bersani il leader di Sel aggiunge: Le larghe intese si cercano solo a destra? ma il partito di Grillo pesa piu'' di quello di Berlusconi, mette in campo uomini e donne tutte personalita'' di centrosinistra e non siamo capaci di interloquire?".

10.21 - "Voteremo Rodota'Ø fino in fondo, fino alla quarta-quinta o sesta votazione". Lo ha detto Andrea Cicconi del M5S intervistato nel corso dello speciale TgLa7, ribadendo che per i pentastellati "Marini non e' un presidente possibile da votare e non lo voteremo". Alla domanda se possono esserci delle convergenze con il centrosinistra sul nome di Romano Prodi nelle votazioni successive, Cicconi ha replicato: "Il nostro candidato e' Rodota'Ø e per noi e' un nome eccellente ed ideale, il Pd non ha fatto nessun altro nome al di fuori di Marini e per noi questo e' inaccettabile. Attualmente non ci sono altri elementi per non votare Rodota'".

10.19 - L'aula di Montecitorio, presieduta da Laura Boldrini, con al fianco il presidente del Senato, Piero Grasso, e' gremita. Le prime due chiame saranno riservate ai senatori, poi tocchera' votare ai deputati ed infine ai delegati regionali. Il tempo previsto per ogni votazione con scrutinio e' di quattro-cinque ore.

10.15 - E' cominciata a Montecitorio la prima votazione dei 'grandi elettori' per l'elezione del Presidente della Repubblica

10.04 - La presidente della Camera, Laura Boldrini, accanto alla quale e' seduto il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha dichiarato aperta la seduta comune del Parlamento per il primo scrutinio per l'elezione del Presidente della Camera.

10.00 - La Lega votera' compatta per Franco marini gia' dal primo turno. La decisione assunta gia' ieri sera dal segretario del Carroccio Roberto Maroni e comunicata a Silvio Berlusconi, e' stata annunciata questa mattina all'assemblea del gruppo. Anche Scelta civica votera' per l'ex presidente del Senato.

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