Renzi-Prodi. Vince il centro. Una botta a destra e una a sinistra
Di Dario Tiengo
Che cosa ci sia dietro l’incontro fra Renzi e Prodi nei particolari non lo sapremo anche perché i due tengono sicuramente per sé i particolari più interessanti sulla sucessione a Napolitano. Il sottosegretario Del Rio è troppo fedele al suo premier per tradire reali strategie e retropensieri. Ma poi, diciamolo, non è che ci siano sempre oscure trame. Quindi badiamo ai fatti. Renzi si è mosso con grande abilità, da consumato politico di una scuola d’altri tempi. Da un lato ha mandato un messaggio pesante a Berlusconi quasi rispondendo in tempo reale alla provocazione del capo di Forza Italia fatta domenica (aveva dichiarato che Presidente della repubblica e patto del Nazareno erano strettamente connessi). In pratica Renzi ha mostrato i muscoli senza tentennare e non a parole ma invitando a palazzo Chigi il vecchio nemico dell’ex cavaliere. Dall’altro ha fatto un’operazione di riavvicinamento alla minoranza interna al PD che subito si è affrettata a lodare l’iniziativa, da Bersani a Fassina fino all’”irriducibile” Civati che ora sembra essere più tranquillo perché può rinviare le minacce di scissione. E sempre da questo lato ha lanciato una fune a Sel e M5S (almeno a una parte di loro). Renzi certamente ha una strategia e un nome in testa (non è lui… non ha l’età, permettetemi la battuta!) ma ha raggiunto un risultato: ora ha le mani più libere. In quanto al Professor Prodi, non è certo uno zuccherino se prende qualcuno di mira, e certo il Premier non lo vuole come nemico. Si sono parlati chiari. Non è escluso che Prodi possa passare (il no dell’NCD può fare solletico se la strategia è più ampia e non legata alla contingenza del Governo) ma se sarà, “lo sapremo solo vivendo” come diceva una nota canzone. Intanto il Matteo nazionale ha tirato una botta a destra e una a sinistra con l’intento di far poi quello che deciderà lui.Come nella migliore tradizione del centrismo italico.