Con Napolitano per rimediare al grave errore di Bersani
di Angelo Maria Perrino
E alla fine il Palazzo romano, sull'orlo del precipizio e dell'implosione e infilzato nelle sue contraddizioni da un Beppe Grillo lucido e inflessibile, è riuscito con il Napolitano bis a salvarsi con un inatteso e insperato colpo di reni.
La partitocrazia si ricompatta intorno ai due partiti più importanti, Pd e Pdl. E rimedia al grave errore del segretario del Pd Pierluigi Bersani che, rimuovendo freudianamente l'esito del voto, la propria sconfitta e la "resurrezione" di Silvio Berlusconi e inseguendo il Movimento 5 Stelle, si era infilato in un cul de sac portando il suo partito allo sbando.
Si torna dunque alla logica delle larghe intese, l'unica numericamente e politicamente possibile, com'era chiaro già il giorno dopo il voto. La stessa logica della "maggioranza strana" che aveva dato vita al governo Monti. Pd e Pdl sono obbligati a collaborare e a cercare la via d'uscita per un Paese che hanno condotto insieme, condividendo il potere in questi anni, all'attuale sfascio. Tocca a loro rimettere insieme i cocci e avviare il rinnovamento. E se faranno bene forse riusciranno a recuperare un dialogo con gli italiani.
A Grillo, al Movimento 5 Stelle e alle forze antipartitocratiche il compito, fondamentale, di fare l'opposizione, con la grinta, il rigore e la grande indipendenza mostrati finora, grazie ai quali molte cose sono cambiate in positivo in queste settimane in Italia.