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Politica
Consulta: vince Berlusconi perdono gli altri

La sentenza della Consulta sull’ Italicum ha degli elementi che, come si sapeva, non solo ridisegnano la legge elettorale rendendola, tra l’altro, immediatamente applicabile ma di fatto ritagliano un giudizio politico vero e proprio.

È stato dunque bocciato il ballottaggio e la possibilità degli eletti capolista di scegliere liberamente il collegio ma solo con sorteggio mentre è stato salvato il premio di maggioranza del 15% alla lista che raggiunge almeno il 40% dei voti (impossibile con i tre poli italiani attestati intorno al 30%).

In pratica il sistema elettorale che esce dalla sentenza odierna è un proporzionale per la Camera con premio di maggioranza alla lista difficilissimo da raggiungere mentre al Senato resta valido il sistema elettorale frutto della precedente distruzione del Porcellum come un proporzionale puro senza premio di maggioranza.

In queste condizioni alla Camera ci sarebbe attualmente una maggioranza presumibilmente senza premio di maggioranza che per governare dovrebbe fare accordi mentre al Senato pure.

Insomma una situazione di estrema frammentarietà.

Chi premia questa sentenza?

Sicuramente i “proporzionalisti” convinti come Berlusconi con Forza Italia, i cespuglietti centristi alla Casini, la sinistra; perdono invece i “maggioritaristi” e cioè Lega Nord di Salvini, Fratelli d’Italia ma soprattutto Grillo che con l’Italicum già pregustava la vittoria in solitaria comunque sia che superasse il 40% che soprattutto andasse al ballottaggio.

Altro sconfitto ma questo ce lo si aspettava è poi Matteo Renzi che vede il suo castello di riforme distrutto dalla Corte Costituzionale e dai referendum e quindi “vittoria” anche per Gentiloni che vede allungarsi il brodo per cui può rimanere a Palazzo Chigi.

Tuttavia Renzi tifava, paradossalmente, per l’assoluta distruzione della sua creatura con il ritorno delle preferenze (aborrite dall’ ex cavaliere causa non radicamento sul territorio), per costringere così Berlusconi alla trattativa immediata verso liste bloccate che vuole Renzi per gestire il potere all’interno del Pd.

Il vero vincitore globale di oggi è comunque Silvio Berlusconi dato eliminato dalla politica sol o qualche mese fa e che invece è ritornato ad essere l’ago della bilancia sia che si votasse subito che, soprattutto, si debba mettere mano alla riforma del sistema elettorale.

 

 

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