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Politica
Conte al Senato: “Abbiamo evitato una procedura per disavanzo eccessivo”
LaPresse

Un Parlamento chiassoso quello che accoglie il Premier Giuseppe Conte, tra borbottii e fischi in un’aula del Senato che ascolta, mentre la Casellati rimprovera gli interventi inopportuni con il suono della campanella, l’avvio della procedura di raffreddamento tra Governo e Commissione UE. Non ci saranno, per adesso, procedure di infrazione, e il deficit per il 2019 scende dal 2,4% al 2,04%, giocando sui numeri o sulla scarsa conoscenza degli italiani dei decimali.

Lo stesso Casalino pare si sia intestato “la magia” dei centesimi di spesa da garantire per far passare in sordina la resa, che vale qualche miliardo, su numeri che all’inizio delle trattative pareva fossero inamovibili. Anzi, si sarebbe dovuto osare ancora di più, visto che proprio il totem del rapporto Deficit/PIL al 3% si pensava dovesse essere scardinato.  

Alla fine però Salvini e Di Maio qualcosa l’hanno ceduta, restringendo la potenza di fuoco di Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, che perdono dotazioni e quindi, inevitabilmente, quando ci sarà anche il contenuto della cornice soddisferanno una platea inferiore.

Il pericolo per l’Esecutivo Giallo-Blu è quello di scoprire troppo il fianco sul fronte economico dopo i propositi della campagna elettorale e le dichiarazioni a tamburo battente di questi mesi. Hanno lavorato benissimo sul fronte Immigrazione, fatto un’ottima norma sul capitolo appalti per liberare 6-7 miliardi di spesa nei Comuni, approvato la legge spazza-corrotti con l’agente infiltrato, incardinato l’iter per la legittima difesa ed anche una stretta sulla precarizzazione del Jobs Act.

Tutto fantastico? Beh, sapevamo tutti dall’inizio che la vera prova muscolare, di forza, il vero baluardo del sovranismo lo avremmo visto alla prova dei fatti del Bilancio dello Stato, e Berlusconi gongola sornione: “Alla faccia del sovranismo, si sono fatti scrivere la manovra da Bruxelles.”

Inutile negare che ci si aspettava molto di più, ed è anche vero che poi la partita si giocherà a consuntivo, quando nel 2020 potremo valutare il valore reale della spesa. In fondo allora ci sarà una Europa diversa, magari con lo stesso Salvini a dettare nuovi standard di qualità nel Vecchio Continente.

Twitter @andrewlorusso

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