Conte attacca Renzi e chiude a FI. Telefonata fra il premier e Mattarella
Il Pd gongola per l'attacco del premier al n° 1 di Italia Viva
Governo: Zingaretti, comprendo e condivido preoccupazioni di Conte che chiede collegialità - Il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, ha affermato di aver "letto le dichiarazioni del presidente Conte" per poi aggiungere: "Comprendo e condivido la sua forte preoccupazione e il richiamo alla serieta' di tutta la maggioranza. E' una sua prerogativa reagire ad una fibrillazione che e' giusto prendere sul serio e su cui si chiede maggiore collegialita'. Altrimenti e difficile dare un segno di dove vogliamo andare". Il leader dem lo ha detto nel corso della conferenza stampa a Roma sul "Piano per l'Italia". |
"Era ora". "Finalmente!". "Ora vediamo il bluff di Renzi". Deputati e senatori gongolano dopo aver letto sugli smartphone le parole durissime del premier Giuseppe Conte contro Matteo Renzi. "Italia Viva chiarisca con gli italiani, da loro opposizione aggressiva e maleducata", ha detto il presidente del Consiglio dopo che le due ministre renziane hanno deciso di disertare il Consiglio dei ministri chiamato a discutere la riforma della Giustizia del ministro Alfonso Bonafede e dopo che in Senato IV ha nuovamente votato con l'opposizione. Per Conte la misura è colma: "Qui i ricatti non sono accettati", ha scandito. A questo punto, come spiegano bene molti parlamentari dem, Renzi dovrà uscire allo scoperto.
TELEFONATA FRA IL PREMIER E MATTARELLA In serata intanto è emerso che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a quanto si apprende in ambienti parlamentari,ha avuto in giornata un colloquio telefonico con il presidente dellaRepubblica Sergio Mattarella. |
Il tira e molla sulla prescrizione sta logorando l'esecutivo, tanto che il vice-segretario Dem Andrea Orlando ha usato parole lapidarie: "Se c'è la crisi di governo ci sono solo le elezioni". E infatti anche Conte ha chiuso la porta alle voci e alle ipotesi di un ingresso di Forza Italia al posto di Italia Viva, evocate dallo stesso ex premier: "Secondo voi il presidente del Consiglio va in Parlamento e cerca altre maggioranze? No signori, non sono io", ha detto il capo del governo. Traduzione: o questo governo o tutti a casa, non ci sono altre maggioranze. Nemmeno con Silvio Berlusconi. Finora i renziani hanno giocato a tirare la corda e sono arrivati sul punto di spezzarla.
Nel Pd scommettono che alla fine Italia Viva farà marcia indietro e non andrà fino in fondo visto che nei sondaggi non si schioda dal 4% e non ha interesse ad andare al voto. Sempre che quell'ipotesi di governo dei due Matteo, con Giorgetti premier e l'appoggio dei 5 Stelle di destra e di Forza Italia, non sia davvero quasi matura. Ma questa è solo un lontanissimo scenario sullo sfondo, oggi bisogna capire se il Conte II andrà avanti o no. A Palazzo Madama i renziani sono 17 e senza di loro la maggioranza scende a 154-155, di fatto non esiste più.
Anche se arrivassero due o tre senatori dai gruppi Autonomie e Misto comunque in molti commissioni non ci sarebbero i numeri e sarebbe sempre un calvario per l'esecutivo. Senza considerare che il Quirinale non può far finta di niente se c'è più la maggioranza. Altra cosa è invece la tenuta dei renziani, visto che qualche senatore del Pd - che conosce bene tutti i suoi ex colleghi - sorride e a microfono spento afferma: "Mah, se Renzi stacca la spina non credo proprio che i senatori di Italia Viva restino 17. Il numero è destinato a calare causa ritorni verso il Pd". Forse è questa la soluzione, a meno che l'ex premier non sotterri l'ascia di guerra.
Commenti