Conte e il dietrofront sulle Regioni. Il rischio? Era sconfessare Speranza
Il retroscena sul cambio di toni del premier sull'autonomia
Da "via i poteri sulla sanità delle Regioni" a "collaborazione, collaborazione, collaborazione", parola scandita per ben tre volte in collegamento con Skytg24 dopo la riunione con i Governatori. Il premier Giuseppe Conte ha fatto una bella retromarcia nel giro di mezza giornata e dietro non c'è soltanto (o tanto) la rivolta dei presidenti delle Regioni del Nord. L'affondo del presidente del Consiglio contro un ospedale lombardo (quasi certamente quello di Codogno, Lodi), per la mancata individualizzazione immediata del Coronavirus del cosiddetto paziente 1, di fatto rischiava di diventare un clamoroso affondo contro il ministro della Salute Roberto Speranza, unico rappresentante di LeU nell'esecutivo. Le Regioni, infatti, applicano i protocolli che vengano redatti e messi a punto dal ministero, quindi da Roma. In ultima analisi l'affondo di Conte, se fosse andato avanti su quella strada, avrebbe rischiato di aprire non tanto uno scontro con i Governatori leghisti quanto un caso nella maggioranza, proprio con un ministro, Speranza, che ha avuto attestati di stima da più parti, anche da parte dell'opposizione di Centrodestra.
LE PAROLE DI GIUSEPPE CONTE
"Alla fine di questa riunione sono emerse tre priorita' tra noi che abbiamo ruoli di vertice: collaborare, collaborare, collaborare". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine della riunione con i governatori di regione.
CORONAVIRUS: CONTE FAREMO VALUTAZIONI SU BASE PROVINCIALE - "Non posso dire che non sono preoccupato perche' non stiamo sottovalutando l'emergenza, ma con le misure che abbiamo varato sono fiducioso che avremo un effetto contenitivo nei prossimi giorni. Oggi e' emersa un'ulteriore condivisa necessita', quella di iniziare a fare valutazioni non solo su base regionale ma su base provinciale. In questo modo potremo sagomare e programmare gli interventi in modo ancora piu' mirato, evitando per un focolaio ristretto di imporre misure per una regione estesissima". Cosi' il premier Giuseppe Conte a SkyTG24. "C'e' un impatto economico immediato e uno differito nel tempo. Alla comunita' coinvolta nel sistema produttivo, alla comunita' nazionale voglio dire che il governo e' gia' al lavoro: stiamo svolgendo un'istruttoria per misure di pronto intervento per quei cittadini che stanno soffrendo piu' disagi, per le imprese piu' colpite", ha aggiunto. "E' evidente - ha proseguito - che non ci accontenteremo di misure di immediato impatto. Il sistema Italia nelle emergenze sa dare il meglio di se'. Sono convinto che da questa emergenza sanitaria che inizia a coniugarsi con un'emergenza economica sapremo trarre tutte le risorse mentali e fisiche e il sistema produttivo sapra' con un attento vaglio rilanciarsi con una grande terapia d'urto".
CORONAVIRUS, CONTE: RINVIO REFERENDUM? NON IPOTIZZIAMO EFFETTI DRAMMATICI - Il premier Giuseppe Conte esclude allo stato un rinvio della consultazione referendaria del prossimo 29 marzo, sul taglio dei parlamentari. "Abbiamo adottato la massima cautela nel perseguire una politica sanitaria efficace, di controllo e delimitazione del rischio contagio. Sono fiducioso, perche' ce lo dicono gli esperti, che queste misure sono molto efficaci e dovrebbero avere un effetto contenitivo sulla diffusione del virus. Non dobbiamo ipotizzare in questo momento effetti drammatici", risponde il premier.
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