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Politica
Elezioni sondaggi, Conte sta rubando voti a Letta e punta al 15%
Giuseppe Conte e Enrico Letta

Quello del PD è un posizionamento molto più composito, con una prevalenza di temi “liberal”


A cura di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista
 

Gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto hanno segnalato una tendenza alla crescita per il M5S, che si sarebbe portato da quota 10-11 per cento a quota 12-12,5, con un possibile sorpasso nei confronti della Lega. Parallelamente, si starebbe invece indebolendo il PD, con un suo passaggio da quota 23-24 a quota 22. E’ possibile che nei prossimi giorni avvenga un ulteriore rafforzamento dei Cinque Stelle?

La risposta è sì, per ragioni che riguardano i bisogni degli elettori e le conseguenti strategie di marketing politico-elettorali. Teniamo conto del fatto che la crisi economica indotta dall’anomalo aumento dei prezzi dell’energia sta mettendo sotto pressione milioni di famiglie italiane, la maggioranza delle quali risiede al Sud. Si tratta di famiglie a basso reddito, con componenti in condizioni lavorative precarie. Queste famiglie chiedono rappresentanza politica ed esprimono un bisogno di protezione sociale, cui viene data risposta, per criticabile che sia, da parte della misura del reddito di cittadinanza. E l’unico partito che la sostiene con decisione è appunto il M5S. Che, sui temi sociali, ha scelto un chiaro posizionamento “di sinistra”.

Al contrario, quello del PD è un posizionamento molto più composito, con una prevalenza di temi “liberal” che fanno presa, in termini di target, su un elettorato metropolitano evoluto sul piano culturale e con una situazione economica decisamente più stabile.Questo diverso posizionamento, più nitido e univoco per il M5S, più articolato ma anche come detto più composito per il PD, è alla base del piccolo flusso di voti potenziali in entrata per il primo partito (M5S) e in uscita per il secondo (PD), cui stiamo assistendo nei sondaggi.

Con l’approssimarsi dell’autunno, è verosimile ipotizzare che questo flusso, per quanto contenuto, continui. Possiamo così ipotizzare, per il M5S, una quota di arrivo attorno al 15%, un livello che il professor Domenico De Masi, che del M5S è stato in qualche modo un consigliere politico, considera come un obiettivo politico-elettorale assolutamente raggiungibile. Con l’arrivo nelle case degli italiani delle bollette energetiche del mese di agosto, è del tutto probabile che il raggiungimento di questo obiettivo riceva un’ulteriore spinta.

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