Covid, chiusura impianti sci: la decisione condivisa con Draghi - Affaritaliani.it

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Covid, chiusura impianti sci: la decisione condivisa con Draghi

La decisione relativa alla chiusura degli impianti sciistici sarebbe stata adottata in base alle informazioni fornite dal Cts e non presa solo dal ministero della Salute ma, secondo quanto riportano le agenzie, condivisa anche con il premier Mario Draghi. 

Lo stop allo sci deciso del governo si trasforma in poche ore in una vera e propria valanga di dissenso. Da nord a sud i gestori degli impianti sciistici reclamano la mancata l'apertura. Ma c'e' anche chi in Val d'Ossola apre ugualmente gli impianti aperti nonostante lo stop. Luca Mantovani, amministratore delegato della societa' "Vigezzo & Friends" che gestisce gli impianti, conferma all'AGI: "Siano aperti e sta continuando ad arrivare gente, intorno alle 8 avevamo gia' portato in quota con la funivia che collega la valle con le piste - e che e' un trasporto pubblico locale e quindi puo' rimanere in ogni caso aperta - almeno un centinaio di persone". Perche' questa scelta? "Volevamo dare un segnale: non si puo' comportarsi in questo modo. Io capisco perfettamente le esigenze della tutela della salute, cosa a cui teniamo ovviamente anche noi, ma non si puo' cambiare idea meno di ventiquattro ore prima della riapertura". Per la Piana le chiusure causa Covid hanno comportato un danno economico incalcolabile. "Noi - aggiunge Manotvani - siamo una piccola realta', e nella stagione 2019-2020 abbiamo fatturato circa 400.000 mila euro nella stagione invernale. Quest'anno non arriviamo a 27.000 euro. Si parla di ristori, ma per ora noi non abbiamo visto niente". Domani, comunque, anche la stazione ossolana si adeguera' alle decisioni del governo. "Non vogliamo andare contro la legge - conclude l'amministratore delegato - ma ci sembrava necessario dare un segnale forte, e lo abbiamo dato".

 Ma lo stop manda su tutte le furie anche i governatori delle regioni. "Delusione mi pare una parola fin troppo gentile. C'e' molta rabbia ma non nel merito in se'. Va bene tutto ma saperlo poche ore prima della apertura prevista significa che oltre al danno c'e' la beffa" ha detto il presidente dell'Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Ora spiega Bonaccini occorre "fare arrivare le risorse" che erano gia' state previste per gli albergatori e i gestori degli impianti di sci, inoltre e' opportuno quantificare "cosa ha significato a poche ore" dalla programmata partenza, prorogare il blocco. "Fuori dai palazzi romani - rincara la dose il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio - c'e' un mondo reale, fatto di persone reali che hanno assunto dei dipendenti, che hanno fatto contratti, che hanno venduto degli skipass. Ci sono famiglie che viste le vacanze di Carnevale hanno organizzato la propria vita, genitori che hanno preso ferie per portare i figli in montagna. C'e' tutta una serie di situazioni di cui il ministro Speranza ha dimostrato di non avere ne' consapevolezza ne' rispetto". "Il danno e' enorme. Le stazioni sciistiche - aggiunge - che e' un anno che non lavorano, hanno speso gli ultimi soldi per prepararsi all'apertura di oggi, nel rispetto delle regole che Roma gli aveva dato. Ed e' per questo che noi siamo rimasti allibiti e mi rivolgo al neo presidente Draghi".