Politica
Covid, gli ultimi provvedimenti violano lo Stato di diritto

Dopo le (ennesime) misure urgenti varate per il contenimento dell’epidemia Covid non rimane argine per la violazione dei diritti fondamentali dell'individuo
Ma i profili di incostituzionalità del decreto legge 01/22 appaiono innumerevoli e peraltro già compiutamente elencati dalla Prof.ssa Marina Calamo Specchia, sentita dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica soltanto pochi giorni addietro.
Quest’ultima Illustre Professoressa, invero, evidenziava plurimi profili di illegittimità che investono sia il fondamento giuridico dell’obbligo vaccinale, che del Green Pass...
Chi scrive non può che far proprie le considerazioni della Calamo Specchia che investono profili di
- eccesso di potere legislativo per erronea valutazione dei presupposti, stante la pluralità di soggetti e di accertamenti che svolgono funzioni diverse a seconda degli ordinamenti di riferimento, che non sono perciò fungibili, quali dei tanti accertamenti deve costituire la base scientifica;
- falsi presupposti in relazione al rapporto costi benefici: evidenze scientifiche mostrano che ai fini dello screening per il tracciamento del virus molto più efficace ed economici sono i tamponi, essendo ormai acclarato che i vaccinati, al terzo mese dalla seconda dose, contagiano in modo eguale ai non vaccinati;
- irragionevolezza delle scelte legislative in relazione a una pluralità di trattamenti differenziati non proporzionati;
- omesso bilanciamento tra diritto individuale alla salute, interesse collettivo alla salute, diritto all'istruzione, diritto al lavoro e tutela della dignità della persona.
Spunti di pregio, tutti lettera morta.
Nel rammentare che la nostra Costituzione tutela la libertà di sottoporsi o meno ad un trattamento sanitario - specie se sperimentale -, gli APL denunciano quindi gli ultimi provvedimenti governativi volti all’estensione dell’obbligo di vaccinazione per la prevenzione dell’infezione da SARS –CoV-2 e all’impiego dei certificati vaccinali e di guarigione sui luoghi di lavoro, con ciò inasprendo il clima di repressione delle garanzie costituzionalmente stabilite che evidenzia ancora un volta ed in maniera del tutto illegittima il clima autoritario dell’attuale governo in carica.
Ed invero, il Governo con le nuove misure varate impone un’ulteriore stretta alle vaccinazioni e ciò in considerazione dell’andamento della variante Omicron e della sua veloce diffusione.
Si tratta, come le altre, di “determinazioni ” e “norme” invalide e tecnicamente nulle, veri e propri fatti illeciti, volti a potenziare il timore di una pandemia e l’emarginazione di chi sceglie di non vaccinarsi - nonostante l'esistenza e l'acclarata bontà delle cure attualmente disponibili ed approvate, certamente meno invasive del trattamento vaccinale proposto - creando discriminazione in dispregio del dettato normativo costituzionale ed internazionale, delle convenzioni di Oviedo, del codice di Norimberga e delle numerose pronunce della Corte Costituzionale (2012 e 2013) nonché delle recentissime pronunce dei tribunali (Padova, Milano, Velletri) ed altri.
Non può essere sottaciuto, sul punto, che tutte le norme in commento, risultano essere gravemente lesive della persona umana anche in rapporto all’esistenza ed all’approvazione da parte di EMA e AIFA di ben cinque cure, non ultima la pillola Molnupiravir, che assunta a domicilio, potenzialmente può ridurre il sovraccarico ospedaliero in modo significativo.
Gli Avvocati per Le libertà inoltre evidenziano che l’ultimo provvedimento governativo, estendendo l’obbligo del Green Pass agli avvocati per l'accesso nelle aule di Giustizia lede inequivocabilmente il diritto alla difesa costituzionalmente previsto, privando di fatto il cittadino della (ulteriore) libertà di scelta relativa al legale da cui farsi assistere. Affermare che l’assenza del difensore conseguente al mancato possesso del Green Pass “non costituisce impossibilità di comparire per legittimo impedimento”, equivale a statuire discriminazione e diseguaglianza, ulteriore divisione tra cittadini di "serie A e di serie B" come gli APL hanno avuto già occasione di evidenziare nei precedenti appelli e comunicati.
Nella speranza che i singoli e tutti i corpi intermedi dello Stato possano finalmente destarsi dal torpore, gli Avvocati per Le Libertà, chiedono un’immediata marcia indietro al governo Draghi sui punti oggetto del presente comunicato e dall’emanazione di una continua normativa liberticida ed autoritaria, che peraltro nessun effetto sta avendo nella mitigazione del contagio ma notevoli effetti sta, viceversa, avendo sull’ordinamento giuridico, sullo stato di diritto e sui diritti fondamentali.