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Covid, zone gialle e arancioni già in agosto. Poi i lockdown
Lapresse

Rallentano le vaccinazioni, con più di 2,5 milioni di over 60 che non hanno fatto nemmeno la prima dose. Al tempo stesso, cresce il rapporto tra tamponi e positivi, anche se il numero di ospedalizzazioni e vittime resta molto basso. Il quadro non è certo positivo e osservando quanto sta accadendo in giro per il mondo e per l'Europa è evidente come l'Italia stia andando dritta verso nuove misure restrittive, anche a causa dei festeggiamenti per vittoria degli Europei di calcio che hanno visto moltissimi giovani trasgredire ogni tipo di regola sul distanziamento sociale. Matteo Salvini, parlando con Affaritaliani.it già nella giornata di lunedì 12 luglio, ha affermato che ipotizzare oggi zone arancioni o rosse è inimmaginabile (clicca qui per leggere l'articolo), ma altri, come il Governatore campano Vincenzo De Luca, già chiede chiusure e lockdown in agosto.

Il premier Mario Draghi aveva affermato in Parlamento che l'attenzione resta alta, "non abbasseremo la guardia", tanto che Cts e governo, ministero della Salute in testa, si riuniranno a breve per valutare le prossime misure. A rischiare in tempi brevi di tornare in zona gialla, al momento tutto il Paese è 'bianco', sono Campania, Sicilia, Marche e Abruzzo. Con gli attuali parametri, infatti, basta superare i 50 casi ogni 100mila abitanti o la soglia minima di rischio del 40% di occupazione delle aree mediche e del 30% delle terapie intensive per uscire dalla zona bianca. Anche se cambiassero i parametri con un'incidenza maggiore da parte del numero delle vittime e delle ospedalizzazioni, terapie intensive in testa, resta il dato dei positivi, che stando alle ultime proiezioni ufficiali toccherà quota 30mila in agosto (come nel Regno Unito). Di fronte a una situazione del genere, spiegano fonti politiche, l'esecutivo non può restare fermo. E quindi ipotizzabile già il prossimo mese la zona gialla per alcune regioni e, ovviamente, le più a rischio al momento sono proprio Campania, Sicilia, Marche e Abruzzo.

Ma tutta Italia, visti i festeggiamenti dopo la partita di Wembley, potrebbe tornare gialla. E se la situazione non dovesse migliorare in tempi rapidi, il passaggio in zona arancione (improbabile, almeno ad oggi, il ritorno alle zone rosse regionali) di alcune aree del Paese potrebbe avvenire già a fine agosto o ai primi di settembre, con ripercussioni sull'inizio della scuola. Non solo. Oltre al ritorno alla suddivisione in fasce colorate, non è affatto escluso che da settembre si possa procedere con lockdown provinciali o territoriali (alcuni comuni di una determinata zona, le cosiddette chiusure chirurgiche) laddove l'incidenza della variante Delta fosse particolarmente forte. Il tutto con l'incubo del coprifuoco alle ore 22 e con l'ultima parte delle vacanze estive rovinate, proprio adesso che il turismo stava iniziando a rialzare la testa.

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