Crisi di governo come da copione: tra Draghi e Conte tornerà il sereno - Affaritaliani.it

Politica

Crisi di governo come da copione: tra Draghi e Conte tornerà il sereno

L’opinione di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

Cosa accadrà mercoledì non lo sa nessuno, ma è ragionevole pensare che Draghi farà un intervento molto simile ad un discorso programmatico di fine legislatura

Le probabilità che lo strappo rientri con un "volemose bene" sono alte, anche se una crisi di governo nasconde sempre mille insidie... 

Le cose sono andate come avevamo previsto ieri mattina su questo giornale (leggi qui l'articolo). Il Senato ha votato la fiducia a Draghi a maggioranza assoluta (anche se con meno voti di quelli previsti alla vigilia), Draghi si è dimesso e Mattarella gli ha chiesto di tornare alle Camere per una valutazione della situazione verificatasi negli ultimi giorni.

Tutto come da copione. E come da copione andranno i prossimi cinque giorni, infatti il Presidente del consiglio riferirà alle Camere mercoledì. Un po' troppi cinque giorni a dire il vero, ma forse il tempo necessario per incontri e telefonate allo scopo di ricompattare una maggioranza sempre più traballante.

Cosa accadrà mercoledì non lo sa nessuno, ma è ragionevole pensare che Draghi farà un intervento molto simile ad un discorso programmatico di fine legislatura col quale accoglierà parecchie delle richieste avanzate nei giorni scorsi da Conte. A quel punto il M5S si dirà soddisfatto e accorderà nuovamente il suo sostegno politico al Presidente del consiglio.

Insomma, le probabilità che la crisi rientri con un "volemose bene" sono alte, anche se una crisi di governo nasconde sempre - per sua stessa natura - mille insidie. Non si sa mai come va a finire. È come una centrifuga, frulla anche ciò che sembra inamovibile.

Nodo centrodestra. Berlusconi ha confermato che vorrebbe andare avanti con Draghi ma si è detto pronto a nuove elezioni, mentre Salvini per il momento sembra propenso ad andare verso le elezioni anticipate, la stessa posizione di Meloni.

Nelle ultime ore Salvini ha detto che, per una soluzione della crisi di governo, sta lavorando ad una posizione unitaria di tutto il centrodestra, posizione che - se include anche Giorgia Meloni - non può che essere quella di nuove elezioni. Ma non crediamo che Berlusconi assuma una posizione così netta. Staremo a vedere, nulla si può escludere. Non si può neppure escludere che Salvini colga al volo l’occasione per tirarsi fuori dal governo, anche senza Berlusconi. Il prezzo della sua partecipazione a questo governo sta diventando troppo alto.

Dalle parti del centrosinistra Letta appoggerà certamente la rinascita di questo governo, ma se Draghi fosse costretto in un modo o nell'altro a non poter andare avanti, crediamo che anche per il segretario del Pd non resti altra strada se non quella delle elezioni anticipate. Per Renzi e Calenda, Draghi forever.

Il vero problema è in casa 5 stelle, perché se alla fine tutto si risolvesse in una sceneggiata napoletana questo segnerebbe la fine del Movimento, la perdita totale di credibilità. Ma come abbiamo detto e scritto più volte Conte politicamente è un incapace e la dimostrazione l’avremo mercoledì quando alla fine deciderà probabilmente di sostenere Draghi. Un Draghi, peraltro, che avrebbe voluto tirarsi fuori in tempo e che se continuerà andrà incontro ad un autunno difficilissimo. Dalla pandemia alla carestia.