Pd, Cuperlo ad Affaritaliani: "Il governo deve ascoltare il sindacato"
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
E' vero che lei e D'Alema state pensando seriamente alla scissione?
"No, non è vero".
Ma come si fa a tenere insieme Fassina che va in piazza con la Camusso e i renziani e il premier che attaccano la Cgil ogni giorno?
"La piazza di sabato scorso era piena di lavoratori, donne, giovani, precari e pensionati. Una parte ampia di questo popolo ha sicuramente dato fiducia al Pd alle ultime elezioni e anche prima, quindi dobbiamo lavorare perché torni a dare fiducia al Pd. Io ero in quella piazza perché sono convinto che quando più di un milione di persone scende in piazza per chiedere più diritti per chi lavora e più dignità per chi il lavoro lo cerca queste sono proprio le ragioni della sinistra e di una grande forza come il Partito Democratico. Il governo deve cercare di entrare in sintonia con quei sentimenti di quella piazza".
Ma Renzi dice che la concertazione è finita e che le leggi le fa il Parlamento...
"Dice una cosa talmente ovvia che è stupefacente che si discuta di questo. Un grande partito della sinistra e di governo ha il compito di dialogare e ascoltare le ragioni delle parti sociali, non solo del sindacato. Poi bisogna fare la sintesi delle richieste. Se il sindacato, come l'associazione degli imprenditori, avanza proposte su come creare occupazione, aumentare i diritti e rilanciare l'economia il governo e il Parlamento fanno bene ad ascoltarlo, ovviamente nel pieno della loro autonomia. Ma non bisognava aspettare l'autunno del 2014, bastava leggere la Costituzione repubblicana".
Ma come si tiene insieme il popolo della Leopolda e quello di Piazza San Giovanni?
"Beh, mi pare che il popolo di San Giovanni fosse un po' più numeroso di quello della Leopolda. Ma non è un problema di numeri, si tiene insieme se c'è la volontà di tenere insieme il partito e un paese. La crisi di cui stiamo vivendo, spero, la coda è una crisi dalla quale il paese esce solo restando unito e non alimentando la denigrazione o contrapponendo i lavoratori ai precari, il Nord al Sud o lo scontro tra generazioni. Lo sforzo principale del partito di maggioranza, che ha il suo segretario che è anche premier, è quello di tenere unito il Paese e il partito".
Non è che Renzi cerca l'incidente per andare alle elezioni?
"Sono abituato ad accreditare le persone per la loro sincerità. Il premier ha sempre negato quest'ipotesi e non ho ragione per dubitare che sia così".