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Politica
Venezuelagate, Casaleggio attacca: "Conte sapeva ma non ha parlato"

Riportiamo le parole di Davide Casaleggio: “Un’infamia condotta contro mio padre. Anche i servizi segreti italiani, anche persone nel Governo italiano sono state coinvolte in questa vicenda. Speravo che la giustizia avesse già fatto il suo corso per la fine di questa legislatura, ma così non è stato. Credo sia quindi importante condividere alcune informazioni pubblicamente”.

E poi ancora: “Ma cosa ho scoperto in questi anni? Beh, innanzitutto i tempi. Questo documento falso è arrivato al giornale spagnolo, che poi lo pubblicò, proprio nel momento in cui il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle si era dimesso. Un momento delicato per il Movimento 5 Stelle. L’inchiesta esce sul giornale sei mesi dopo. Proprio nel momento in cui si sta discutendo del fatto di fare o meno il voto per il Capo Politico che doveva essere rivotato. Proprio in quel periodo in cui, come molti di voi ricorderanno, io sostenevo la necessità di fare un voto aperto a candidature multiple con il voto degli iscritti, per poter avere un nuovo Capo Politico”.

Poi arriva la bomba e cioè che Giuseppe Conte allora capo del governo con delega ai servizi segreti entrò in possesso del documento riservato ma lo mise nel cassetto dove stagionò per un anno: “Questo non successe mai perché nel frattempo è stato cambiato lo Statuto. È stato nominato sostanzialmente un monocandidato, che alla fine è stato ratificato da alcuni iscritti. Ora questo per quanto riguarda i tempi. Chi era invece a conoscenza di questo documento prima che arrivasse nelle mani del giornalista spagnolo? Bene, questo documento era custodito in un cassetto del Governo italiano già da un anno. Tra l’altro prima della pubblicazione, il 27 di aprile del 2019 i servizi segreti italiani con in mano questo documento vanno da Giuseppe Conte vista la gravità del fatto denunciato dal documento e lo sottopongono per una sua valutazione. Quello che è stato fatto? Nulla. Non si fece né un’indagine su un fatto che effettivamente poteva essere molto grave, parliamo di corruzione, riciclaggio, cercare di pagare una forza politica per indurre il Governo a fare qualcosa per un Paese straniero. È qualcosa di molto grave ma il Presidente del Consiglio al tempo non fece nulla. Non fece nulla neanche nell’altro senso. Se pensava che questo documento fosse falso, era una chiara calunnia. Un tentativo di calunnia perché al tempo il documento era segreto, ma non fece nulla neanche quando questo documento uscì sui giornali”.

Casaleggio jr auspica poi che il nuovo governo possa fare qualcosa per trovare la verità: “Ora tutto questo usciva, e il Governo? Nulla. Conte che aveva questo documento da oltre anno, non disse nulla. Fece finta di nulla. Ora io spero che nel prossimo Governo, che nella prossima legislatura, tutte le persone che avranno a che fare con i servizi segreti, sia le persone che controlleranno i servizi segreti, sia le persone che li gestiranno, abbiano il senso dello Stato. Perché io non tollero che si infanghino le persone che non possono difendersi. Non tollero che si infanghi mio padre. E quindi spero che si faccia chiarezza su un’operazione di calunnia pubblica che è stata portata avanti contro mio padre. Per questo io vi chiedo di condividere questo video perché si faccia finalmente chiarezza su un fatto che continua a uscire ogni sei mesi sui giornali”.

Come si vede si tratta di una accusa molto grave da parte di un figlio che vede infangata la memoria di suo padre che nel frattempo -essendo scomparso nel 2016- non può più difendersi.

Certo che la vicenda della corruzione sembra poco credibile proprio perché il tentativo avvenne –secondo quanto riportato- in un’epoca in cui il Movimento Cinque Stelle non aveva alcun potere, non essendo neppure presente in Parlamento.

Si sarebbe quindi trattato di una sorta “investimento ideologico”, per un futuro allora molto incerto.

Oltretutto, se il fine era quello di creare una “forza anti capitalista di sinistra” –come riportato nel documento- otto anni dopo si ottenne l’esatto contrario contrario, visto che il primo governo dei Cinque Stelle fu quello giallo – verde, considerato di destra e ben visto da Donald Trump nemico storico proprio del Venezuela.

Ma queste sono vicende passate.

La novità è invece quella segnalata da Davide Casaleggio e cioè della totale inerzia di Giuseppe Conte che ricevette il documento un anno prima e lo chiuse –come dice il figlio del fondatore-in un cassetto nell’attesa che poi scoppiasse il caso quando era ritenuto più utile e cioè l’elezione del nuovo capo politico, delegittimando e indebolendo la linea di Davide Casaleggio. Ricordiamo che allora Conte non aveva un ruolo ufficiale nel Movimento, anche se si riteneva comunemente un premier espressione dello stesso.

In tutto questo riemerge anche la polemica per cui Conte volle tenersi fin quasi alla fine la delega ai servizi, una prassi inusuale per un Primo ministro.

Sono evidenti i forti risvolti politici che può avere la vicenda del “Venezuelagate” sul M5S a pochi giorni da un voto che ha visto una grande esposizione mediatica dell’ex premier oltretutto in un contesto in cui si parla della possibile influenza russa su partiti italiani.

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