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Politica
Ddl Zan, Italia Viva chiede modifiche. Ira Pd-LeU: Renzi affossa la legge
Alessandro Zan, parlamentare del Pd (LaPresse)

Nuovo scontro tra l'ex maggioranza giallo-rossa e i renziani. Questa volta a scatenare la lite è il Ddl Zan. Pd, Movimento 5 Stelle e LeU accusano Italia Viva di fare gioco di sponda con il Centrodestra per ritardare, se non addirittura affossare, la legge tanto cara alla sinistra. Oggi, durante il dibattito in Senato per la calendarizzazione del provvedimento il renziano Davide Faraone ha ipotizzato delle modifiche al Ddl, suscitando il disappunto delle forze di Centrosinistra.

“Il ddl Zan può essere trattato, trovando condivisione tra le forze, con le proposte di modifica che anche noi vogliamo avanzare”, ha spiegato Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva in Senato, intervenendo in Aula. “Ci sono modifiche della Concia, della Valente, che io condivido, possiamo mostrare maturità, votandolo insieme questo ddl, portandolo in Aula e proponendo le modifiche”. Che cosa succederebbe? Le modifiche richieste sono quelle su sesso e identità di genere, una posizione portata avanti dall’ex parlamentare Paola Concia e da Valeria Valente del Partito Democratico: “In quanto omosessuale, faccio parte delle ‘minoranze’ che la legge intende tutelare. Ma suggerisco all’onorevole Alessandro Zan (del Pd, relatore della proposta di legge) di evitare di inserire nella lista delle categorie meritevoli di particolare tutela le donne, perché non sono una minoranza bensì la metà della popolazione. Chiedo insomma che la categoria delle discriminazioni legate al sesso esca dal testo, non perché la misoginia non esista, ma perché si possono utilizzare o mettere a punto altri strumenti legislativi”, spiegava la Concia in un’intervista a Avvenire.

La legge, già approvata alla Camera nell’autunno scorso, attende da mesi di approdare nell’Aula del Senato. Fare delle modifiche significherebbe farla tornare alla Camera, ovvero rinviare all’infinito il suo iter. In pratica significa affossarla, secondo fonti Dem e grilline.

Omofobia: Nannicini (Pd), ddl Zan va approvato cosi' come e' - "Il #DDLZan deve essere approvato cosi' com'e'. Non perdiamo tempo. E ognuno si assuma la responsabilita' delle proprie scelte". Cosi' su Twitter il senatore del Pd Tommaso Nannicini.

Omofobia, De Petris: Ddl Zan prima in commissione e poi in Aula senza veti - "Bisogna discutere il #DDLZan prima in #commissione e poi in #aula, senza vincoli di #maggioranza né impensabili veti. #LeU #Senato". Lo scrive su Twitter la capogruppo di Leu in Senato Loredana De Petris.

Omofobia: Grassadonia (Si),ormai Iv e' stampella della destra - "Le richieste al ribasso sul Ddl Zan da parte di Italia Viva confermano come sui diritti civili Renzi non riesca mai a fare un passo avanti reale e decisivo. Fare compromessi sulla vita e la dignita' delle persone fa parte del suo dna". Lo afferma Marilena Grassadonia, della segreteria nazionale di Sinistra Italiana. "Prima era Alfano - prosegue la responsabile diritti e liberta' di SI - oggi e' la Lega. Gli attori sono diversi, la sostanza non cambia. Oggi Italia Viva e' ufficialmente la stampella della destra di questo Paese. Cambiare una virgola per affossare la legge. La strategia e' chiara, lo capirebbe anche un/a bambino/a".

Omofobia: Arcigay, il tempo delle scuse e dei rinvii e' finito - "Il balletto che di settimana in settimana continua sulla calendarizzazione della legge contro l'omotransfobia in commissione Giustizia al Senato sta assumendo caratteri grotteschi". Lo afferma, in una nota, Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. "Verrebbe quasi da ridere, se non stessimo parlando di una legge - sottolinea - attesa da decenni e che tutela la dignita' e l'incolumita' di milioni di persone. Il presidente della Commissione Giustizia, il senatore leghista Ostellari, sta cercando di perdere ulteriore tempo rimettendo la questione ai capigruppo di maggioranza, in barba ad ogni prassi, e soprattutto cercando di ostacolare con la minaccia della tenuta del Governo il percorso della legge. Tutto questo e' inaccettabile: il ddl Zan, approvato alla Camera nel novembre 2020 non e' un testo di origine governativa, ma di origine parlamentare, pertanto non puo' essere soggetto al ricatto della tenuta del Governo. La Lega non puo' impedire il naturale percorso democratico della proposta di legge, e le forze politiche che hanno approvato la legge alla Camera non possono prestare il fianco a questo ricatto". Secondo Piazzoni, "M5s Pd, Italia Viva e Leu che hanno raggiunto una mediazione su quel testo di legge devono garantire il supporto necessario per l'approvazione definitiva del testo anche al Senato senza indugiare in ulteriori modifiche che sappiamo essere solo improntate al ribasso e finalizzate a determinare molto probabilmente l'ennesimo nulla di fatto come esito di questa battaglia. Il tempo delle scuse e dei rinvii e' finito." conclude.

Omofobia, Romeo: Draghi ci ha detto di accantonare temi divisivi - Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha chiesto espressamente ai capigruppo di maggioranza di "accantonare tutto ciò che ha significato un marcare la differenza tra i vari partiti negli ultimi venti anni". Lo rivela il presidente dei senatori della Lega, Massimiliano Romeo, intervenendo in aula a Palazzo Madama questa mattina sul ddl Zan, approvato alla Camera, e fermo nella commissione Giustizia del Senato guidata dal leghista Andrea Ostellari. Romeo ha lamentato che "in ogni singola Commissione la vecchia maggioranza, quindi la maggioranza dell'attuale maggioranza, vuole andare avanti a calendarizzare disegni di legge identitari e in molti casi divisivi: visto che sono Capogruppo e ho partecipato all'incontro la scorsa settimana con il presidente Draghi, a cui hanno partecipato tutti i partiti, ricordo benissimo che il presidente Draghi - e mi prendo io la responsabilità di usare le sue stesse parole - ha chiesto espressamente che, in questa fase delicata del nostro Paese sotto l'aspetto sanitario ed economico, di accantonare - ha usato questo termine - tutto ciò che ha significato un marcare la differenza tra i vari partiti negli ultimi venti anni. Ok? Così ce le diciamo tutte. Ha detto anche che ciò deve avvenire non solo da parte del governo, ma anche da parte del Parlamento, tanto è vero che non era piaciuta una mozione che era stata presentata e aveva avuto una votazione differente, pur essendo una mozione, perché ha specificato che in questo momento i cittadini hanno bisogno di fiducia". Il riferimento è alla mozione sulla Borsa Italiana sottoscritta dal centrodestra bocciata dal governo in favore di un nuovo testo di maggioranza. "Andare avanti con questi temi divisivi - ha detto Romeo - significa avvelenare il clima all'interno e mettere in difficoltà e ulteriormente a rischio una situazione che è già difficile tra di noi; perché facciamo fatica a trovare l'accordo su tanti temi", ha detto Romeo ricordando che la Lega ha accantonato ad esempio temi come "l'affido condiviso, che sappiamo creare problemi, o quello dei decreti sicurezza, o la flat tax. Voi invece volete portare avanti i vostri temi di bandiera". Il presidente dei senatori leghisti ha chiarito che "il tema divisivo non è l'omotransfobia, su cui siamo tutti d'accordo. Anzi, lo stesso senatore Ostellari si è reso disponibile a modificare l'articolo 61 del codice penale, per aumentare le pene per coloro che discriminano per orientamento sessuale. Cosa è divisivo? Il disegno di legge Zan! Ma non è solo divisivo con noi, ma è divisivo anche a sinistra, perché abbiamo visto Arcilesbica, Paola Concia, alcune femministe come Marina Terragni, che hanno criticato questo disegno di legge, perché l'identità di genere mette a rischio le conquiste fatte dalle donne per anni". "Rispetto le idee LGBT, però voglio che anche gli altri rispettino le mie. Non posso essere messo un domani nelle condizioni di essere bollato, sanzionato, di non potermi candidare, solo perché ho osato contraddire un'ideologia. Questo non è giusto! La libertà di espressione va tutelata fino in fondo", ha insistito Romeo. "Nella scuola - ha concluso - non voglio che venga imposto un modello, che sia il modello LGBT o che sia il modello Pillon. Non voglio nessun modello: a scuola si insegna la grammatica, si insegna a studiare la geografia, la matematica, l'italiano e la responsabilità, poi ognuno sarà libero di scegliere il modello che meglio crede. Questa è libertà. Perché quando la scrittrice Murgia dice che la parte più interessante del disegno di legge Zan è quella sulle scuole, perché vogliamo modificare la cultura, mi vengono i brividi", ha concluso.

Omofobia: Quagliariello, no temi divisivi in emergenza - "Nessuno mette in dubbio che il Parlamento sia sovrano e libero di dibattere di tutto. In discussione c'e' un principio di opportunita' e di responsabilita': e' mai possibile che mentre si continuano a chiedere sacrifici durissimi al Paese, mentre si parla di coprifuoco fino a luglio, ci si possa occupare di argomenti divisivi come la legge Zan?". Lo ha detto il senatore Gaetano Quagliariello, di 'Idea-Cambiamo', intervenendo in aula nel dibattito sulla calendarizzazione del ddl Zan. "Non si tratta - ha aggiunto - di rivendicare torti o ragioni: la divisione e' legittima come lo e' ogni opinione, anche se segnalo a tal proposito che la spaccatura non e' fra oscurantisti e illuminati, come dovrebbero suggerire prese di posizione critiche che provengono dalle femministe e dallo stesso centrosinistra. Il punto centrale e' innanzi tutto politico e metodologico: mentre diciamo agli italiani che siamo ancora in emergenza - ha concluso Quagliariello -, possiamo dividerci in Parlamento su temi come questo?".

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