De Luca decaduto da sindaco. Il tribunale: "È incompatibile"
Il tribunale di Salerno ha dichiarato decaduto dalla carica di sindaco Vincenzo De Luca, viceministro alle infrastrutture, per incompatibilità con l'incarico di governo. Così la sentenza emessa dalla prima sezione civile che ha accolto il ricorso dei parlamentari del M5S.
Il tribunale - presidente Giulia Carleo, giudice estensore Antonella Di Stasi - ha accolto il ricorso presentato nel luglio del 2013 dai parlamentari del Movimento 5 Stelle Andrea Cioffi, Silvia Giordano e Girolamo Pisano, "dichiarando sussistente la causa di incompatibilità in capo al dott. Vincenzo De Luca, eletto sindaco di Salerno nel maggio del 2011 e nominato sottosegretario di Stato il 3 maggio del 2013, causa di incompatibilità prevista dall' art.13 della legge 148/2011" e conseguentemente "dichiara la decadenza dello stesso dalla carica di sindaco del comune di Salerno".
Per i legali di De Luca, per rendere esecutiva la sentenza del tribunale civile sulla incompatibilità del primo cittadino "è previsto il ricorso sia in Appello che alla Corte di Cassazione". "E' il primo caso in giurisprudenza su questo argomento - dice l'avvocato Edilberto Ricciardi - non conosciamo ancora il dispositivo e le motivazioni".
Proprio poche ore prima della sentenza Luca Lotti, il braccio destro di Matteo Renzi, aveva incaricato De Luca, renziano dell'ultimo minuto, di trovare il candidato giusto per correre alla segreteria del Pd campano. Il sindaco di Salerno ha fatto un rapido calcolo: siccome vuole ripresentarsi alle regionali l'anno prossimo, non deve rompere con Roma ma neanche col territorio, soprattutto con i maggiorenti locali del partito. La cornice dentro la quale pescare è questa: il candidato renziano alla segreteria regionale non potrà essere né un consigliere regionale né un parlamentare. Questo significa che sono automaticamente fuori dalla rosa di nomi Lello Topo e Mario Casillo, ma anche Pina Picierno e Luigi Famiglietti. La posizione più delicata e in bilico resta quella di Granata. Perché ora è tutto di nuovo in gioco. L'identikit deluchiano per il candidato alla segreteria: giovane, napoletano, ex o amministratore in carica, legato al territorio, possibilmente proveniente dalle file degli ex Ds. Insomma un Renzi in salsa alle vongole o, più in piccolo, un Carpentieri regionale.