Politica
Diventa legge il ddl “Salva animali”: carcere e sanzioni più severe per chi commette crudeltà
Il Senato approva definitivamente il disegno di legge: fino a 4 anni di carcere per chi uccide un animale con crudeltà. Introdotto anche il divieto nazionale della catena e il sequestro affidato alle associazioni

Una svolta storica per i diritti degli animali: pene più severe e nuove tutele contro maltrattamenti e abusi
"Una grandissima vittoria per l'Italia e per tutti coloro che amano gli animali e vogliono vederli rispettati". Così l'on. Michela Vittoria Brambilla (Nm), presidente della Lega Italiana per i Diritti degli Animali e dell'Ambiente, commenta l’approvazione, in data odierna, del disegno di legge “Salva animali”, che prevede un inasprimento delle sanzioni per i reati contro gli animali. Già approvato alla Camera lo scorso novembre, il provvedimento è ora legge.
"Una legge attesa da più di vent'anni, che finalmente inasprisce le pene a carico di chi commette crimini atroci nei confronti degli animali, mettendo sostanzialmente fine alla pressoché totale impunità che ha regnato finora. Cambia finalmente la prospettiva - spiega la deputata - il titolo IX del codice penale non tutelerà più il sentimento dell'uomo per gli animali ma direttamente gli animali, vittime dei reati, esseri senzienti. Nei casi più gravi chi uccide un animale rischierà fino a quattro anni di carcere e 60 mila euro di multa, se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze. In caso di maltrattamento si prevede la reclusione fino a due anni e 30mila euro di multa. Tutte le pene potranno essere ulteriormente aumentate di un terzo, in presenza di una tra queste tre aggravanti: se i fatti sono commessi alla presenza di minori, nei confronti di più animali, se sono diffusi attraverso strumenti informatici e telematici. Basterà partecipare "a qualsiasi titolo" a combattimenti e competizioni tra animali per rischiare fino a 2 anni di reclusione e una multa di 30 mila euro, mentre per gli organizzatori si passa a una previsione di carcere fino a quattro anni e 160mila euro di sanzione. A chi abitualmente organizza combattimenti tra animali ed esercita il traffico di cuccioli potranno essere applicate le misure di prevenzione previste nel codice antimafia, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Di particolare rilievo l'introduzione a livello nazionale del divieto di tenere il cane alla catena e la norma procedurale che consentirà alle associazioni di ottenere l'affido definitivo, dietro cauzione, degli animali sequestrati. Norme che proiettano l'Italia all'avanguardia nella difesa degli animali e quindi nella civiltà che si misura anche dalla volontà e dalla capacità di tutelare chi non ha voce".
"Si tratta di un passo avanti di portata storica - conclude l'on. Brambilla. Ed io ringrazio il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi e la premier Giorgia Meloni per avere sempre creduto in questa riforma, in nome di tutti gli italiani. E in nome di tutte le vittime mute e indifese, di Angelo, Leone, Aron, Grey e tutti gli animali che sono morti per la crudeltà dell'uomo".
Interviene, poi, sulla questione il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che commenta: "Approvata la legge 'Salva animali'. Pene e sanzioni più dure per chi sfrutta, maltratta o - maledetti! - uccide i nostri amici a quattro zampe. Una battaglia storica, mia e della Lega, che con questa legge segna una svolta epocale, di civiltà e amore! Dalle parole ai fatti. Grazie anche a tutti voi per il costante sostegno su questo tema".
Ed infine, a commentare questo grande traguardo è anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che scrive sui social: "Plaudo all'approvazione in Senato del disegno di legge che rafforza le tutele penali contro i reati verso gli animali. Un passo avanti importante: per la prima volta, infatti, la legge riconosce la tutela diretta degli animali, superando l'idea che questi siano solo oggetto di "sentimento umano". Rafforza tutele penali contro i reati di divieto di abbattimento, contrasto all'abbandono e al traffico illegale: un segnale chiaro e atteso da molto tempo, nel segno del rispetto e della civiltà".