Decreto Aiuti bis, prove di intesa. M5S: "Ripensamento altri partiti" - Affaritaliani.it

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Decreto Aiuti bis, prove di intesa. M5S: "Ripensamento altri partiti"

Castellone: "Ben venga il loro ripensamento"

Il provvedimento è attualmente all’esame del Senato e dovrà poi passare alla Camera


"Apprendo con soddisfazione che gli altri partiti vogliano, oggi, risolvere il problema del superbonus legato al Decreto Aiuti bis, gli stessi che qualche giorno fa ci avevano chiesto di ritirare tutti gli emendamenti negando al Parlamento di migliorare il testo. Meglio tardi che mai, ben venga il loro ripensamento". Così Mariolina Castellone, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, a proposito del Decreto Aiuti bis che domani sarà in Aula. "E' senz'altro un aspetto positivo che le altre forze politiche - aggiunge - si accodino a noi nel richiedere al governo lo sblocco dei crediti fiscali. Nello specifico, in queste ore, stiamo aspettando la riformulazione del nostro emendamento sulla responsabilità solidale che toglierebbe dell'incertezza 40mila imprese. Speriamo che gli altri partiti lo votino. Dobbiamo, infatti, lavorare tutti nella stessa direzione perché a noi non interessano bandierine elettorali".

Per arrivare in tempi veloci alla conversione in legge del decreto Aiuti bis bisogna trovare un accordo fra i partiti sul nodo sanzioni in caso di frodi legate al Superbonus 110%. In caso contrario, decade il provvedimento che contiene norme da 17 miliardi a sostegno di famiglie e imprese.

Il provvedimento - si legge su www.pmi.it - è attualmente all’esame del Senato e dovrà poi passare alla Camera. La legge va approvata entro l’8 ottobre, ma di mezzo ci sono le scadenze elettorali. Questa settimana si annuncia quindi decisiva: l’obiettivo è di trovare una mediazione e arrivare velocemente a un’approvazione a Palazzo Madama, dove il decreto è calendarizzato in Aula per martedì 13 settembre.

Non è chiaro se e quanto siano ancora distanti le posizioni fra i partiti. Il terreno su cui si sta tentando di costruire l’accordo è rappresentato dal distinguo fra i casi di condotta fraudolenta e quelli in cui invece si può escludere la responsabilità solidale in base alla buona fede dell’acquirente o del compratore. Il partito con la posizione più rigida è il Movimento 5 Stelle, che vorrebbe escludere sempre la responsabilità del compratore del credito d’imposta.

Come si evince, la questione riguarda il mercato della cessione dei credito d’imposta relativi al Superbonus 110%: non solo c’è l’esigenza di sbloccare un mercato sempre più ingessato, ma anche quella di tutelare correttamente le imprese che intervengono nelle operazioni di compravendita dei crediti (che possono essere ceduti fino a quattro volte).

Il Governo vorrebbe tutelare soprattutto lo Stato (che in mancanza di regole certe sulle responsabilità ci rimette, perché alla fine non incassa le somme che corrispondono alle detrazioni sui lavori edilizi), prevedendo una responsabilità solidale, fra chi compra e chi vende il credito. Come detto, si potrebbe trovare un accordo basato sul concetto di dolo, applicando quindi le sanzioni solo al soggetto o ai soggetti che hanno messo in pratica le condotte fraudolente che invalidano il credito acquistato.

In ogni caso, le prossime ore saranno decisive per capire se e in che modo le forze di maggioranza saranno in grado di trovare un accordo. Sembra difficile ipotizzare che alla fine si lasci cadere un decreto che vale 17 miliardi, fra l’altro un caso con ben pochi precedenti.