Luigi Calabresi, capo della squadra politica della Questura di Milano, venne ucciso da uno spietato commando di Lotta Continua, il 17 maggio 1972.Ieri, ben 49 anni dopo l’agguato al padre di Mario, ex direttore de “La Repubblica”, a Parigi, sono stati arrestati sette ex terroristi Italiani. Tra loro, Giorgio Pietro stefani, 77 anni, fondatore, con Adriano Sofri, 78 anni, di Lotta Continua, che venne condannato a 22 anni, come mandante dell’omicidio del valoroso funzionario di polizia. Ha detto Mario Calabresi: “Non provo soddisfazione nel vedere Pietrostefani, vecchio e malato, in cella, dopo così tanto tempo”.
Anche Letta, PD, ha esultato, ma nel lungo periodo, in cui soggiornò in Francia, non mosse un dito per incontrare i ministri della Giustizia dei governi di Jean Castex e prima di EPhilippe_LH per sollecitar le manette ai nostri sanguinari connazionali. E il leader del PD, nel suo tweet, non ha citato e i nomi e i cognomi dei cattivi maestroni ex “Lotta Continua”.
Adriano Sofri, che ha scontato la pena inflittagli, ha affermato che le condizioni di salute di Pietrostefani sono abbastanza serie, motivo per cui il legale, che lo assiste, provvederà, presto, ad informare il giudice. Pietrostefani, fra l'altro, avrebbe in previsione un intervento chirurgico, da effettuare in un ospedale francese.Sinora, i “compagni terroristi” non erano mai stati fermati grazie alla “dottrina Mitterrand”, i cui principi sono stati difesi, di recente, su “Le Monde”, in un appello, firmato da numerosi intellettuali francesi.
Soddisfatto per gli arresti Matteo Salvini : “Dopo l’intervento della Lega, nel 2019, al governo - tanto da aver dato la caccia a Cesare Battisti, catturato in Bolivia - ora la ritrovata autorevolezza del nostro Paese ci consente di festeggiare un altro successo”.
Spetta al governo Draghi, dopo l’esultanza di ieri e il grazie a Macron, sollecitare i colleghi francesi a concedere l’estradizione, rapida, degli arrestati. Sul piano storico e politico, la “dottrina Mitterrand” resterà come una macchia sui 14 anni all’Eliseo dello statista francese più importante del 1900, dopo Charles de Gaulle. Eppure, sui diritti civili e sulla giustizia, al leader socialista si devono provvedimenti importanti. In primis, l’abolizione, nel 1981, della pena di morte, dopo i tre francesi ghigliottinati durante il settennato, all’Eliseo, di Valéry Giscard d’Estaing.
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