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Politica
Draghi come Andreotti (ed Einaudi). Legge di Bilancio con il bilancino
Giulio Andreotti e Mario Draghi

Manovra (e non solo), così Draghi mette d'accordo tutti i partiti della maggioranza

 

Qualche piccolo aggiustamento sulla Legge di Bilancio, ovviamente da far rientrare in un maxi-emendamento che la maggioranza approverà in Parlamento con la fiducia. Con tutti saluti del dibattito in Aula. Mario Draghi, che ha quasi terminato gli incontri con i partiti sulla manovra, si prepara al compromesso. Alla soluzione democristiana che accontenta tutti o quasi.

Le correzioni alla Finanziaria per il 2022 dovrebbero riguardare da un lato altri due miliardi di euro (come ha scritto Affaritaliani.it) per arginare il caro bollette soprattutto per famiglie e piccole imprese/artigiani, ma senza toccare il reddito di cittadinanza, e, dall'altro, un piccolo ritocco alle aliquote Irpef a favore dei redditi più bassi, come hanno chiesto (minacciando la mobilitazione) i sindacati sostenuti in particolare dal Partito Democratico.

Insomma, una Legge di Bilancio, la prima di Draghi presidente del Consiglio, fatta con il bilancino. E rigorosamente blindata con un bel maxi-emendamento che tarpa le ali al dibattito parlamentare e che farà andare su tutte le furie l'unica vera e organizzata opposizione, quella di Fratelli d'Italia. Draghi, spiegano fonti di maggioranza (tanto di Centrosinistra quanto di Centrodestra) si sta muovendo in perfetto stile democristiano, come una sorta di nuovo Giulio Andreotti che riesce sempre a trovare la sintesi e a chiudere il cerchio. Ma, a differenza dell'ex premier Dc, SuperMario, raccontano in Transatlantico, ha anche un pizzico di Luigi Einaudi (presidente della Repubblica dal 12 maggio 1948 all'11 maggio 1955) viste le medesime doti e capacità di economista.

Raccontano sempre in Parlamento che Draghi, quando incontra i leader politici (da Salvini a Letta passando per Conte e Tajani/Berlusconi) non si sbilancia mai, non assicura nulla, non prende impegni. Si mostra molto aperto, fa domande, chiede approfondimenti sulle varie proposte dei partiti e poi risponde sempre allo stesso modo: faremo una valutazione e vedremo se e come accogliere i vostri suggerimenti. In questo modo nessuno si sente messo da parte e, allo stesso modo, nessuno si sente privilegiato. Draghi come Andreotti, con un pizzico di Einaudi.

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