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Politica
Draghi premier e voto in autunno. Salvini al Colle spiega il governissimo
FRATELLI D'ITALIA E FORZA ITALIA BOCCIANO LA PROPOSTA DI SALVINI - No secco di Giorgia Meloni alla proposta di Matteo Salvini di un governo di emergenza senza Conte premier. "Fratelli d'Italia considera il Governo Conte una esperienza fallita ed è pronto a presentare una mozione di sfiducia al governo per verificare se ci sia ancora una maggioranza che lo sostiene. Ma insistiamo nel dire che la soluzione per il dopo Conte, a nostro avviso, sono libere elezioni. Non è vero, infatti, come ci viene raccontato da più parti, che oggi non si possa votare, e siamo pronti a dimostrarlo. È inaccettabile che, usando persino il coronavirus, ogni scusa in Italia sia buona per impedire agli italiani di votare. Ogni altra ipotesi che si dovesse mettere in campo non ci troverebbe d'accordo. Dopo due governi nati da un inciucio che non hanno prodotto nulla se non l'immobilismo e i compromessi al ribasso, non crediamo ne serva un terzo, ancora più eterogeneo dei due precedenti. Il giudizio che abbiamo di Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti è lo stesso e coerentemente con il nostro percorso non siamo disponibili a fare accordi con loro. In ogni caso, i voti di Fratelli d'Italia non sono indispensabili per un governo istituzionale, che per noi rimane un inciucio: se altri vogliono possono farlo senza di noi. In quel caso, come abbiamo sempre fatto con qualunque governo, saremo pronti a votare eventuali singoli provvedimenti che dovessimo considerate utili all'Italia". È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia.

"Il governissimo? Mi sembra un'ipotesi ormai caduta nel vuoto. Basta vedere la risposta che M5S e Pd hanno dato a Renzi...''. Antonio Tajani è convinto che il 'governissimo' non regge. Seduto su un divanetto del Transatlantico, a Montecitorio, il numero due di Forza Italia non ha dubbi: ''Lo ripeto: si tratta di un'ipotesi ormai superata. Gli stessi colleghi di governo di Renzi l'hanno respinta... Noi di Fi siamo e restiamo all'opposizione di questo governo, indipendentemente dalla collaborazione istituzionale offerta a Conte per fronteggiare al meglio l'emergenza Coronavirus''. ''Noi -sottolinea Tajani all'Adnkronos- vogliamo lo Stato al servizio dei cittadini, il governo della sinistra vuole il contrario...''.

"Mi sembra di aver trovato nel Presidente della Repubblica un interlocutore attento sul fatto che l'Italia debba riaprire tutto il possibile il prima possibile". Matteo Salvini parla così, durante una diretta Facebook, del colloquio avuto in mattinata al Quirinale con Sergio Mattarella. Subito dopo la conferenza stampa a Montecitorio, nella quale ha proposto un esecutivo di emergenza fino al voto guidato non da Giuseppe Conte, il 'Capitano' è salito al Colle per presentare le proposte della Lega per cercare di far ripartire l'economia dopo la batosta dell'emergenza coronavirus. Un piano dettagliato che riguarda non solo il turismo (clicca qui per leggere le misure messe a punto dall'ex ministro Gian Marco Centinaio) ma un pacchetto completo che rappresenta un vero e proprio choc economico-fiscale.

Anche se fonti del Quirinale hanno precisato che non si è assolutamente parlato di governi istituzionali o di emergenza, è quasi certo che il segretario del Carroccio abbia sottolineato al Capo dello Stato come il premier Giuseppe Conte sia del tutto "inadeguato" a gestire sia l'emergenza sanitaria (vedi l'attacco ai medici dell'ospedale di Codogno) sia quella economica legata alle conseguenze del panico generale dopo la diffusione del coronavirus e delle chiusure in mezza Italia. Da qui l'esigenza che a governare la crisi e la fase post-crisi non sia l'attuale esecutivo e soprattutto non sia l'attuale presidente del Consiglio.

La proposta di Salvini prevede la nascita di un governo di emergenza che duri fino all'estate per poi tornare alle urne per le elezioni politiche ai primi di ottobre (prorogabile non oltre l'inizio del 2021), quindi già con il taglio dei parlamentari in vigore (vista la scontata vittoria del sì al referendum costituzionale che, anche se venisse rinviato, si terrebbe comunque entro fine giugno). Nell'ipotesi messa a punto in Via Bellerio non ci sarebbero ministri tecnici modello Mario Monti 2011 nel governissimo, ma politici che rappresentino tutte le forze politiche in Parlamento. Nessuna partecipazione dei leader (nessun ritorno di Salvini al Viminale, quindi), ma di esponenti comunque autorevoli dei partiti. Per quanto riguarda il premier, l'idea leghista è quella di individuare una figura condivisa da tutti, in questo caso tecnica, che sappia fare da sintesi e soprattutto che sia stimata a livello europeo e internazionale.

La prima scelta di Salvini e Giorgetti sarebbe ovviamente Mario Draghi, al quale difficilmente da Fratelli d'Italia a LeU, passando per Pd e 5 Stelle, potrebbero dire di no dopo aver 'salvato' l'Italia e l'euro da presidente della Banca Centrale Europea con il QE. Resta il fatto che l'ex numero uno dell'Eurotower molto difficilmente si spenderebbe per un governo di pochi mesi, anche se - idea pare di Giancarlo Giorgetti - questo 'servizio' al Paese potrebbe fungere da trampolino di lancio per il Quirinale nel 2022.

Salvini aveva dato per scontato il no di Dem e pentastellati, nulla di nuovo, ma nella Lega invitano a lasciar maturare i tempi. L'importante era mettere sul tavolo, anche di Mattarella, le proposte economiche e politiche per affrontare l'emergenza coronavirus. Poi, dicono nel Carroccio, se la situazione, non solo sanitaria, dovesse peggiorare saranno le altre forze politiche a cercare il dialogo e una via d'uscita c'è già.

L'ex ministro dell'Interno ha voluto quindi anticipare i tempi e uscire allo scoperto per fissare i paletti: ok al governissimo ma senza Conte e con le elezioni all'inizio dell'autunno. O, al massimo, a febbraio del 2021. Anche per dare tempi ai renziani, che oggi vedono come fumo negli occhi le urne, il tempo di organizzarsi. Nel Centrodestra il no di Fratelli d'Italia e Forza Italia è stato duro, almeno come quello di Pd e 5 Stelle. Wait and see, intanto la prima mossa è stata fatta. Poi se naufragasse del tutto, almeno mediaticamente Salvini - sottolineano in Transatlantico - ha indossato i panni del 'responsabile' e non di chi la spara sempre più grossa per avere un titolo di giornale.

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