“Nato rivoluzionario, morto socialdemocratico; ha coltivato il mito di se stesso, tra citazioni (il Trono di Spade, Gramsci, Kant), e toni messianici. Gran seduttore, con una enorme percezione di sé, era adorato ed è diventato il più detestato dei politici”.
Questo profilo lo ha vergato, ieri, Aldo Cazzullo, sul “Corriere della Sera”. Dedicato a Matteo Renzi, di Firenze, 46 anni? No, a un altro perdente...di successo: Pablo Manuel Iglesias Turrión, madrileno, 42 anni, un codino, barbetta incolta e decine di braccialetti.
Come fece Renzi, all’indomani della sconfitta nel referendum, Iglesias, leader di Unidas Podemos, ha annunciato che lascerà la politica, dopo il risultato, molto insoddisfacente, alle elezioni regionali di Madrid. Matteo, poi, non mantenne la promessa e fondò il cespuglio “Italia Viva”.
La chiave per comprendere Pablo (e forse anche il Matteo toscano) l’ha trovata lo scrittore Javier Cercas: "Iglesias è una persona molto intelligente. Ha un solo problema: non è intelligente come crede di essere".
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