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Elly Schlein, la neo vice Bonaccini. "Colmeremo distanza tra città e campagna"

Elly Schlein, la neo vice Bonaccini. "Colmeremo distanza tra città e campagna"

Elly Schlein, neo vicepresidente dell'Emilia Romagna, è già al lavoro su ambiente e welfare? Ride. «La giunta s'insedierà a marzo ma io non ho più smesso di lavorare dal voto. Sono onorata - spiega a La Stampa - dalla proposta di Bonaccini, di deleghe si parlerà più avanti ma la direzione è netta: vogliamo provare a costruire un'innovazione che tenga insieme la transizione ecologica e la lotta alle diseguaglianze. Si parte dal Patto per il Clima lanciato in campagna elettorale sulla falsariga del Patto per il Lavoro del 2015, quel primo Patto inaugurò un metodo che rilanciamo per la nuova sfida, sedersi con le realtà del territorio e definire insieme la strategia. Dobbiamo trovare soluzioni concertate con la componente sociale che vive e paga in prima persona gli effetti del cambiamento climatico».

L'Ue ne parla da tempo. E' un debutto per l'Italia? «Sì, ma già a suo tempo Alex Langer scriveva che la transizione ecologica si materializzerà quando sarà socialmente desiderabile. Parliamo di cambiamenti radicali di stili di vita che non possono essere pagati dai più poveri, quelli su cui già grava il peso maggiore del cambiamento climatico. L'Emilia Romagna si assume l'impegno di coordinare il lavoro su scala locale, regionale, nazionale ed europea. Il quadro generale è quello dell'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, 17 obiettivi che tengono dentro l'ecologia, la parità di genere, la lotta alle diseguaglianze». L'ambiente come soluzione: ma è anche una delle cause del divario sociale crescente? «Ci sono diseguaglianze sociali, economiche, salariali. E ci sono diseguaglianze territoriali. Dall'Emilia Romagna è arrivato anche il grido delle aree interne e montane, quelle che hanno manifestato il loro disagio con il voto e vanno recuperate.

E' un fenomeno evidente anche in altri Paesi d'Europa, dove ci sono territori che più di altri sentono di aver perso il controllo sul futuro». Significa colmare la distanza tra città e campagne? «E' uno sforzo necessario. Il caso tragico di Taranto mostra come alla politica sia mancato il coraggio di dialogare con le parti sociali per evitare la contrapposizione devastante tra lavoro e salute. La politica deve governare le contraddizioni, c'è chi non può scegliere dove stare, dove lavorare, che aria respirare. L'Emilia Romagna ha dei vantaggi: una storia di buona amministrazione, una tradizione nell'innovazione, una vocazione al volontariato sociale e un'attitudine alla concertazione tra mondo produttivo e sindacale». Un laboratorio per il Paese? «La nostra regione non ha mai avuto un'indole maestra ma ha una tradizionale capacità di condividere le buone pratiche con altre realtà. Se non iniziamo noi, chi? Avanti tutta: anche l'UE pare finalmente decisa a investire, pubblico e privato, sul green new deal».

Il Pd nazionale la vorrebbe. Come risponde? «Ogni attestato di stima fa piace. Per ora però, sto bene dove sto. Ma comunque non conta dove sto io, dobbiamo pensare tutti insieme un luogo dove ricreare un'area progressista e ecologista aprendo alla partecipazione di chi sta fuori». Pensa alle Sardine? «Anche ma non solo. Prima di loro ci sono state belle piazze sui migranti, il clima, il lavoro. Il 2019 è stato un anno di riscatto civico. Dobbiamo ritrovare i valori e le parole chiave su cui il Paese vuole mobilitarsi ma è schiacciato dalle contraddizioni della politica». Europa è una parola chiave? «L'Europa è il luogo in cui restituire sovranità ai cittadini. La falsa retorica sovranista ha illuso che la soluzione alla complessità del presente, dalla sfida demografica a quella tecnologica, passasse dal nazionalismo. La risposta non può che essere collettiva, europea»

 

Schlein, la paladina delle Sardine al convegno con uno dei killer di Tobagi

Circola in questi giorni - si legge su Il Giornale - il volantino della partecipazione di Elly Schlein al 16° convegno dei palestinesi in Europa, celebrato il 29 aprile 2018 ad Assago (Milano). Illustrando il programma ne aveva dato notizia l'Imam di Segrate. Compare tra i partecipanti anche Francesco Giordano, l'attivista che ha fatto parte della "Brigata XXVIII marzo", responsabile dell'omicidio del giornalista Walter Tobagi. Sono passati 40 anni Giordano ha scontato la sua pena.

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