F35, Pinotti: "Uno stop mette a rischio il sito industriale di Cameri"
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenendo al Senato di fronte alle Commissioni Difesa di Palazzo Madama e di Montecitorio per la presentazione del "Documento Programmatico Pluriennale 2014-2016", lancia l'allarme sulle conseguenze della sospensione del programma F-35. Sospensione "doverosa", ha detto il ministro, in considerazione "delle indicazioni emerse in Parlamento", ma che implica "oneri non trascurabili" e rischia "di causare effetti particolarmente negativi in termini di sostenibilità industriale".
Il ministro ha confermato che il programma complessivo relativo all'acquisto dei caccia F35 resta sospeso e "sarà definito nuovamente" dopo la stesura del Libro bianco per la Difesa che stabilirà ciò che serve "per soddisfare le nostre necessità di difesa".
Pinotti ha aggiunto che, allo stato, i contratti già sottoscritti e operanti riguardano solo i lotti 6 e 7, per sei velivoli complessivi. Riguardo all'Italia, Pinotti ha annunciato che "sono già state avviate le operazioni di assemblaggio dei primi velivoli italiani": le consegne dei primi tre esemplari del Lotto 6 (di cui è già cominciato l'assemblaggio) sono previste "fra il 2015 e il 2016" e sempre nel 2016 sono previste le consegne dei tre esemplari del lotto numero 7.
Il ministro ha spiegato inoltre come nel sito industriale di Cameri, in provincia di Novara, presso il quale si lavora per le componenti italiane del progetto, si sia giunti a una fase cruciale per il buon esito del progetto, quella "curva di apprendimento" che, qualora le attività produttive relative ai lotti successivi rispetto al numero 6 e 7 non dovessero essere avviate, potrebbe determinare "un peggioramento sostanziale della competitività dell'intero sito produttivo".