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Politica
FdI: "Una follia le politiche green Ue. Possibile maggioranza senza sinistra"

"Credo che con i popolari e anche con altre forze come i liberali si possa spezzare questa anomalia di una maggioranza tra popolari e sinistra europea"

 

Denis Nesci, calabrese di nascita ma romano di adozione, è uno dei volti nuovi di Fdi al sud. Per ben due volte ha provato ad entrare a Bruxelles, ma nel 2014 è risultato il terzo dei non eletti, nelle file del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, mentre nel 2019 il primo con oltre 50.000 preferenze di Fratelli d’Italia. E’ approdato a Bruxelles nel 2022 dopo la nomina di Raffaele Fitto a ministro degli affari europei. Molto legato alla sua Calabria ma a tutto il sud in genere, in commissione Econ ha combattuto come un leone per difendere il porto di Gioia Tauro dalla assurda direttiva Ets che avrebbe messo a serio rischio l'operatività di uno delle infrastrutture fondamentali per il sud e per l’intero paese. Ora prova ad entrare a Strasburgo dalla porta principale, e ad una delle sue ultime uscita pubbliche è sceso apposta per lui il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida, segno tangibile che l’eurodeputato è tenuto in grande considerazione dai vertici del partito. (nel 2020 è stato commissario per il partito della città di Reggio Calabria)

 

Onorevole Nesci lei è stato uno degli ultimi ad arrivare al parlamento europeo, come primo tra i non eletti nella difficile circoscrizione sud, ha sostituito Raffaele Fitto, e proprio nel momento in cui al governo è andata Giorgia Meloni secondo lei questo ha aiutato il vostro compito come eurodeputati del gruppo di cui è presidente la premier?
"Certamente la mia esperienza al parlamento seppur breve è stata molto intensa, anche perchè  avevo il compito di sostituire un mostro sacro come Raffaele Fitto. Ma la squadra di Fratelli d'Italia, guidata da Nicola Procaccini e Carlo Fidanza mi ha dato  una grande mano. Io poi ero in una commissione molto delicata come quella Econ, e devo dire che il lavoro di squadra che abbiamo fatto su alcuni dossier importanti come quello sulla direttiva Ets che rischiava di impattare su infrastrutture fondamentali per il nostro paese come quella di Gioia Tauro. Non si può negare che su questo come su altri provvedimenti europei, il ruolo della premier è stato importantissimo".

Che cosa pensa delle politiche green volute dalla commissione che anche grazie al vostro fondamentale apporto sono state in parte modificate.
"Penso che siano una follia, almeno nella maniera in cui le hanno concepite all'inzio Timmermans e la maggioranza socialisti verdi e liberali insieme al PPE, e noi come gruppo abbiamo lottato fino in fondo in commissione ed in aula per cambiare leggi che se approvate avrebbero messo a serio rischio interi settori produttivi italiani ed europei. Basti pensare a quella sui motori termici o appunto a quella sul traffico pesante o appunto quella Ets, o ancora quella sugli edifici. occorre un deciso cambio di passo e noi speriamo che con il nuovo parlamento europeo si possano costruire maggioranze differenti rispetto a questa".

Lei ha fatto parte della importante commissione Econ al parlamento europeo e si è dovuto occupare di dossier importanti anche e soprattutto per il suo amato sud, quali sono state le sue iniziative in ambito della commissione di cui fa parte. Quali sono state soprattutto anche quelle legate al suo territorio che è la Calabria, dove lei fino a qualche mese fa ha ricoperto anche il delicato compito di commissario per il partito della provincia di Reggio calabria
"Come le ho già spiegato nella direttiva Ets  (Emission Trading System) abbiamo fatto un grande lavoro di cui sono fiero. Perché forse pochi si rendono conto che avremmo messo a serio rischio un hub come Gioia Tauro, ma non solo ovviamente. Altri importanti scali come Genova,  Valencia, Marsaxlokk, Sines e Pireo, si trovano di fronte a sfide rilevanti. La ragione principale risiede nella possibilità che le navi, per evitare i costi aggiuntivi dell’ETS, optino per attraccare in porti di trasbordo extra-UE, come Tanger Med ed East Port Said, che sono esclusi dalla tassazione ambientale dell’ETS. Un atto che io definirei di puro masochismo economico da parte della Ue. Questa dinamica potrebbe portare a una delocalizzazione delle attività di trasbordo di containers, con conseguente calo significativo del traffico commerciale nei porti dell’UE".

La direttiva era stata votata da tutti i partiti tranne che da voi e la Lega, come mai da parte degli altri partiti non c’è stata un lavoro di squadra per una direttiva che  a quanto mi dice danneggia una infrastruttura cosi strategica non solo per il sud Italia ma per tutto il paese..?
"Non lo so bisognerebbe chiederlo a loro, ma non ho voglia di fare polemica su una tema cosi importante per la Calabria e per il paese. Ben venga lo sforzo di tutti i soggetti istituzionali mirato alla risoluzione di una questione che potrebbe pregiudicare il tessuto economico e sociale legato alla grande infrastruttura portuale. Fratelli d'Italia è impegnata in questa direzione senza megafoni. Ma per il rispetto della verità è giusto sottolineare che sarebbe stato meglio avere avuto il coraggio di votare in Aula seguendo le istanze dei territori e non le forzature ideologiche dettate dai partiti. Confidiamo dunque nel buon senso e nella serietà di tutti, affinché proclami e spot elettorali possano essere risparmiati nell'esclusivo interesse di un esito positivo di una vicenda complessa e delicata per l'indotto e soprattutto per le migliaia di lavoratori interessati".

Parliamo di patto stabilità, sta facendo discutere la vostra decisione di astenersi dal voto della plenaria di Strasburgo, mentre invece il governo e in commissione econ il vostro voto era stato favorevole. Come giudica questo patto?
"L'accordo raggiunto sulle regole economiche UE  è frutto di un importante passaggio politico che riguarda i 27 Stati membri. Un patto che prevede più flessibilità rispetto all'eccessivo rigore del precedente piano caratterizzato da regole troppo stringenti rispetto al contesto storico che stiamo vivendo. Il nuovo Patto migliora le condizioni del passato e scongiura il rischio del ritorno a precedenti parametri, introducendo strumenti graduali di riduzione del debito e di rientro dagli elevati livelli di deficit del periodo Covid. E soprattutto terrà in considerazione gli investimenti del PNRR, i maggiori costi sugli interessi dovuti al costante rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce.  Detto ciò noi in aula ci siamo astenuti come gruppo di Fdi perché il testo presenta ancora alcuni punti critici fortemente voluti dai cosiddetti Paesi frugali, come la salvaguardia di sostenibilità del debito che comporterà meno flessibilità di quella attesa, nei prossimi anni".

Il ministro Lollobrigida è venuto qualche giorno fa in Calabria proprio per lanciare la sua campagna elettorale, si tratta di una sorta di investitura per lei. Avete anche parlato di agricoltura in Calabria su cui lei si è molto speso anche in Europa..?
"Il ministro è venuto in Calabria perché lui tiene molto al territorio calabrese e ai suoi prodotti di eccellenza. Il ministro sta realizzando un lavoro eccezionale per la nostra agricoltura e anche in Calabria abbiamo avuto piena conferma di come i produttori siano grati a quello che sta facendo il ministro per difendere i nostri prodotti in Europa da regole spesso considerate assurde. Sono stati  raddoppiati i fondi all'agricoltura, mai nessuno aveva messo tante risorse per il mondo agricolo. L'ultimo decreto approvato qualche giorno fa è entrato anche  nei temi dell'agricoltura, delle emergenze ma anche della strategia, dei costi e del sostegno alle filiere in difficoltà".

Al prossimo parlamento europeo la vostra pattuglia di eurodeputati e destinata a crescere sensibilmente, secondo lei è possibile creare una nuova maggioranza rispetto a quella attuale con le forze di centro destra unite come in Italia..?
"Io credo  di si anche se certamente in Europa è difficile ripetere il successo della coalizione che in Italia ha vinto le ultime elezioni politiche e governa con una larga maggioranza. In Europa e lo abbiamo visto proprio negli ultimi mesi di legislatura è possibile creare della maggioranza variabili su ogni singolo provvedimento, perché non si deve votare la fiducia. Ma io credo che con i popolari e anche con altre forze come i liberali si possa spezzare questa anomalia di una maggioranza tra popolari e sinistra europea. E il nostro gruppo potrebbe essere proprio l’ago della bilancia, chissà. Vedremo dopo il voto, ora qualsiasi discorso rischia di essere prematuro".






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