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Politica
Fondazione Open: udienza aggiornata al 2023. Renzi ai pm: “Di voi non mi fido"
Fonte LaPresse

Fondazione Open: udienza aggiornata al 27 gennaio 2023. Renzi ai pm: “Di voi non mi fido

È stata aggiornata al 27 gennaio 2023 l'udienza preliminare davanti al giudice del tribunale di Firenze, Sara Farini, per la richiesta di rinvio a giudizio di dodici indagati, tra cui il leader di Italia Viva Matteo Renzi, per presunto finanziamento illecito ai partiti nell'ambito dell'inchiesta della procura su Open.

Una decisione amara che non è andata affatto giù al senatore, che già prima di entrare in aula ha dichiarato: “Ho denunciato i magistrati di Firenze a Genova e irrobustiremo quella denuncia: se tu pm hai ricevuto una sentenza della Cassazione in cui ti viene detto di distruggere il materiale che non puoi avere e continui a farlo girare come è successo in una commissione parlamentare secondo noi è violazione di legge”. Sul punto ha promesso di presentare giovedì prossimo, primo dicembre, una question time al ministro Nordio; poi ha rincarato la dose: “La mia tesi è questa: io non ho violato nessun articolo di legge, e ormai se ne stanno accorgendo tutti. Inizio a sospettare che non tutti i magistrati possano dire la stessa cosa. E glielo vado a dire in faccia”.

Fondazione Open: Renzi ai pm di Firenze "Ho detto in faccia: di voi non mi fido"

Se le premesse prima dell’inizio della quarta seduta dell’udienza preliminare non erano rosee, al termine lo scenario è diventato davvero infuocato.

Il procuratore aggiunto Luca Turco ha iniziato, infatti, un dibattito "molto acceso" propri con Renzi: secondo quanto è stato riferito, si sarebbe avvicinato al senatore visibilmente contrariato, mostrando l'intervista che il leader di Italia Viva ha rilasciato questa mattina, 25 novembre, a “La Stampa”. Renzi avrebbe replicato, alla presenza degli avvocati e degli addetti ai lavori: “E adesso che fa? Mi processa anche per le mie interviste? Le ribadisco che io non mi fido di lei. Io ho rispettato la legge, lei non ha rispettato la sentenza della Corte di Cassazione”.

Un confronto durato quasi dieci minuti, che lo stesso leader di Italia Viva ha raccontato ai giornalisti uscendo sorridente dal tribunale di Firenze. “La procura ha chiesto di rinviare l'udienza: fanno tutti i grandi a chiacchiere, poi si va lì, e come gli abbiamo detto noi 'non ci fidiamo di voi', ma loro hanno chiesto di rinviare di due mesi, e il giudice ha accolto, perché vogliono aspettare ulteriori carte. Insomma, prima ti indagano, ti processano sui giornali, e quando si arriva al processo chiedono il rinvio”. E ha chiosato: “Se qualcuno pensa di minacciarmi o intimidirmi non mi conosce. Mi dispiace solo se questo stile arrogante viene utilizzato anche con imputati che non hanno la possibilità di difendersi come faccio io”.

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