I sondaggi spaventano Silvio. Dietro il caos in Fi il flop elettorale
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Perché proprio adesso è uscito prima Paolo Romani e poi Giovanni Toti per attaccare alcuni colonnelli azzurri? Perché prendersela proprio ora non solo con Raffaele Fitto ma anche con Renato Brunetta e, pare, con molti ex Alleanza Nazionale? Dietro le uscite dell'ex Cavaliere, che nonostante le smentite sarebbe addirittura pronto a lanciare dopo le Regionali 'Forza Silvio' con a capo nel ruolo di coordinatrice nazionale Mara Carfagna, ci sarebbero gli ultimissimi sondaggi riservati sulle elezioni del 31 maggio. Stando a questi numeri - che Affaritaliani.it ha avuto modo di consultare - per Forza Italia si prospetta un bagno di sangue. Il partito di Berlusconi sarebbe sotto il 10% in Veneto, verrebbe doppiato dalla Lega di Salvini in Liguria e sarebbe scavalcato dal Carroccio perfino nel Centro Italia (Toscana, Umbria e Marche). E nemmeno al Sud, Puglia e Campania, le cose andrebbero molto bene. Anzi...
Insomma, il rischio è quello di una perdita di consensi in particolare verso destra, quindi a favore di Salvini e di Fratelli d'Italia della Meloni. Berlusconi conosce perfettamente questi numeri e sa che i miracoli degli anni passati del recupero in campagna elettorale sono ormai acqua passata. Ed ecco quindi la strategia di attaccare, attraverso i fedelissimi vecchi (Romani) e nuovi (Toti), sia i verdiniani sia i fittiani sia quelli che non sono allineati al 100% e che non fanno parte del 'cerchio magico', come ad esempio Daniela Santanchè o Renato Brunetta. Un modo per preparsi alla sconfitta e per poter incolpare i nemici interni il primo giugno, all'indomani dei risultati elettorali. Il tutto con tanto di nuovo progetto snello e giovane da lanciare in estate e guidato da quella Carfagna che, guarda caso, ha proposto l'introduzione delle unioni civili tanto cara a Francesca Pascale. Tutto si tiene e, alla fine, queste fibrillazioni in Forza Italia pare non dispiacciono affatto a Berlusconi. Tutt'altro...