Forza Italia è crollata al 12%. Verso la scissione di Fitto?
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Un partito allo sbando. Non ci sono altre parole per definire Forza Italia. Alle elezioni europee del 25 maggio gli azzurri hanno raccolto un magro 16,8% ma ora - stando alle ultime rilevazioni di Coesis Research - il partito di Silvio Berlusconi è addirittura crollato al 12%. Un valore che non era stato toccato nemmeno nei momenti peggiori di Alfano segretario. I voti sono andati in parte alla Lega di Matteo Salvini, salita al 7%, e in parte verso l'astensione. Questi numeri sono le specchio di quello che è oggi Forza Italia: un partito senza guida e dilaniato da lotte intestine. Berlusconi è costretto ai servizi sociali, non può attaccare la Magistratura e a breve, forse, avrà altri guai giudiziari. Sulle riforme gli azzurri hanno vissuto una specie di dramma. Nell'ultima riunione dei gruppi parlamentari sono volati gli insulti (clicca qui per leggere i dettagli) e ormai i colonnelli non si parlano nemmeno tra loro. I filo-governativi come Verdini premono per andare avanti con il premier su legge elettorale e riforme istituzionali. Romani tratta, ma la fronda di Minzolini ha trovato l'appoggio di Brunetta e addirittura di Fitto, che vorrebbe - insieme a 22 parlamentari del Sud - rompere tutto e stracciare il patto del Nazareno con Renzi. L'ex Cavaliere ha scelto di tenere aperto il confronto con il Pd forse perché - dicono i maligni - vorrebbe una contropartita magari su Galan e Mediaset (sapendo che anche nei democratici c'è una minoranza sul piede di guerra). Ed è così che nel partito si parla di una scissione da parte di Fitto e dei suoi, che sarebbero pronti a lasciare Forza Italia per fondare un movimento al di fuori del Ppe (che comunque sta stretto anche a Silvio) e che attacca senza se e senza ma Renzi. Infatti pare proprio che questa incertezza sulla linea politica e sull'atteggiamento nei confronti del governo - oltre alle divisioni interne - sia alla base del crollo nei sondaggi.