Rivolta anti-Silvio in Forza Italia. Un "suicidio" il nuovo sì a Renzi
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Il redde rationem è previsto per giovedì quando a Roma si riuniranno i gruppi di Camera e Senato, più gli eurodeputati, di Forza Italia con il presidente Silvio Berlusconi. Il tema chiave sarà la riforma elettorale e le novità volute da Matteo Renzi all'Italicum, ovvero il premio di maggioranza alla lista e non più alla coalizione. Secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare, l'ex Cavaliere avrebbe garantito il suo ok al premier nell'ultimo colloquio telefonico di settimana scorsa. Ma in Forza Italia è partita una vera e propria rivolta. Questa volta a opporsi non sono solo Fitto e i suoi fedelissimi, ma anche gli ex Alleanza Nazionale e molti esponenti azzurri della prima ora. Berlusconi non vuole le elezioni in primavera (e nemmeno in autunno) e farebbe di tutto per accontentare il segretario del Partito Democratico. Obiettivo la stabilità. Tra gli azzurri, però, si moltiplicano le voci in dissenso. C'è chi parla di un vero e proprio suicidio, visti gli ultimi sondaggi (Pd al 40% e Forza Italia nettamente sotto il 20) e considerando il no secco e perentorio della Lega (ma anche di Fratelli d'Italia) all'ipotesi di fare una lista unitaria. Che fare dunque? L'ex premier tentenna e non sa se confermare l'alleanza con Renzi (quello che vorrebbe) o venire incontro alle richieste dei suoi colonnelli. Non solo. Pare che Denis Verdini, padre dell'Italicum, sia il primo a contestare il premio alla lista e non alla coalizione e c'è chi non esclude un addio al partito nel caso in cui Berlusconi confermasse il sì alla svolta del leader democratico.